Gli Stati Uniti e la Cina sarebbero vicini ad un accordo sui dazi, nonostante le tensioni in atto su Hong Kong e lo Xinjiang. Lo scrive l’agenzia di stampa internazionale Bloomberg citando fonti vicine alla delegazione di Washington che segue il dossier, e subito le borse mondiali hanno virato verso l’alto.
Secondo le fonti, le dichiarazioni Usa di ieri che facevano sembrare lontana una intesa non corrisponderebbero ad un effettivo stallo dei colloqui, ed é improbabile che le tensioni sulle questioni interne cinesi possano influenzare imminenti sviluppi.
Secondo le fonti, che Bloomberg precisa “familiari al pensiero di Pechino”, i negoziatori statunitensi prevedono che una prima fase di accordo con la Cina potrebbe essere completata prima che scattino i dazi americani annunciati a partire dal 15 dicembre.
Tra le questioni sul tavolo dei colloqui, c’e’ la ricerca di un modo per garantire gli acquisti di prodotti agricoli statunitensi da parte della Cina e la definizione delle tariffe sulle quali si può fare marcia indietro.
Interpellato da Bloomberg, l’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer non ha voluto rilasciare commenti, come pure il Ministero del Commercio cinese.
L’ ipotesi più accreditata è che, messo alle strette dal marasma dell’impeachment e dal ristangno dell’economia Usa, il Presidente Donald Trump possa effettuare una sorta di mossa del “cavallo” per rilanciare lo sviluppo economico, riguadagnare consenso e rafforzzarsi in vista delle elezioni presidenziali del novembre 2020.

Secondo le interpretazioni più maliziose è singolare inoltre che la Bloomberg News, l’agenzia di proprietà dell’imprenditore Michael Bloomberg, new entry alle primarie dei Democratici, anticipi una notizia così eclatante che subliminalmente potrebbe puntare a scoprire le carte del Presidente in carica che punta alla rielezione.
Attualmente le maggiori difficoltà dell’amministrazione Trump, oltre ai contrasti col Congresso in merito alla procedura di impeachment ed al cosiddetto russiagate, derivano dal mercato azionario statunitense che anche ieri ha registrato una forte flessione. Ribasso acuito dalle stesse dichiarazioni di Trump al vertice Nato di Londra. “ Per concludere un accordo commerciale con la Cina – ha affermato – penso che sia meglio aspettare fino a dopo le elezioni”.
Le azioni hanno toccato i minimi storici dopo che Fox News ha riferito che la Casa Bianca ha ancora in programma di far entrare in vigore le tariffe programmate per il 15 dicembre sui beni di importazione cinese nonostante i recenti sforzi per giungere ad un primo accordo provvisorio.
Gli Stati Uniti per ora hanno applicato tariffe su circa 360 miliardi di dollari di beni di importazioni cinese e prevedono di aggiungere tariffe del 15 per cento su altri 165 miliardi di dollari il 15 dicembre, a meno che le due parti non raggiungano un accordo.
Accordo che determinerebbe un boom dell’economia Usa e mondiale, con un effetto positivo globale.

Fonte: Ansa e Bloomberg