Fondatore di giornali e affondatore di politici, confessore di Pontefici e teologo della laicità, Eugenio Scalfari è stato il giornalista italiano più letto, celebrato e contrastato di tutti i 76 tribolati anni dell’Italia repubblicana.
Milioni di lettori, migliaia di ammiratori, centinaia di invidiosi e molti allievi che ancora tentano di superare il maestro: in estrema sintesi è questa l’immagine riflessa di Eugenio Scalfari che il sole dell’ultimo tramonto fa scintillare sulla superficie del mare della storia del giornalismo italiano.

Dal Mondo a l’Europeo, dall’Espresso a Repubblica, da Mario Pannunzio a Giulio De Benedetti, da Arrigo Benedetti a Adriano Olivetti, Scalfari ha ereditato, interpretato e modernizzato – sommandone le migliori peculiarità – le potenzialità del giornalismo e dell’editoria.
Tanto da riuscire a lanciare un inedito giornale-partito di lotta, di governo e di sottogoverno per le nomine che contavano. Un giornale-governo-ombra che ha fatto scuola e vanta numerosi infruttuosi tentativi di imitazione.
Lucido e orgoglioso fino alla soglia dei 100 anni, Eugenio Scalfari lascia un’eredità che coincide con tutta la sua stessa esistenza e che ha il valore di una impareggiabile lezione di giornalismo ed impegno civile.
Un’eredità che non andrà dispersa perché il livello e lo spessore di Scalfari sono tali che il web invece di catalogarla nel novero delle ricorrenze e dei riferimenti, la moltiplicherà su tutta la rete per l’insita e poliedrica complessità culturale e professionale che detiene.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1