Kabul peggio di Saigon? ll paragone con l’allora capitale del Vietnam del Sud ha una tragica e concreta prospettiva. Ma se il Vietnam è ancora un incubo irrisolto per gli Stati Uniti, l’Afghanistan rischia di diventare per Washington una doppia catastrofe, strategica e umanitaria.
Con un perverso effetto domino nel bel mezzo dell’Asia, dove l’antico regno afghano crocevia e cimitero degli imperi, si avvia a ridiventare la base del terrorismo internazionale che era con Osama Bin Laden e il Mullah Omar. Un terrorismo ancora più sofisticato all’ombra di Iran, Pakistan e Cina.

Dopo vent’anni di intervento militare degli alleati occidentali, 2.300 miliardi di dollari spesi, 3.600 vittime della coalizione internazionale, 53delle quali italiane, ed oltre 100 mila civili uccisi, il selvaggio arrembaggio dei talebani, storici prototipi del fondamentalismo, sta riprecipitando il paese nel medio evo di un nuovo stato islamico.
“La pace non si raggiunge fuggendo” afferma Arduino Paniccia, analista di strategie militari e geopolitiche, docente di Relazioni Internazionali e Presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia.
