by Augusto Cavadi
E’ abitudine diffusa usare il termine “gesuita” per indicare, in un’accezione prevalentemente negativa, una certa tipologia di uomini.
![Gesuiti, 200 anni dopo il «ristabilimento» il rapporto con il Papa confratello - La Stampa](https://www.gelestatic.it/thimg/y7uEAJ-jQAwJFnyUmew_RRIQCvM=/fit-in/960x540/https%3A//www.lastampa.it/image/contentid/policy%3A1.34943218%3A1561195714/VI-IT-ART-38320-papa_gesuiti_afp.jpg%3Ff%3Ddetail_558%26h%3D720%26w%3D1280%26%24p%24f%24h%24w%3D7b1f3f8)
Se restiamo sul registro umoristico, tutto é lecito. Ma se, invece, vogliamo esprimerci con serietà, non possiamo trascurare un dato di fatto inoppugnabile: la Compagnia di Gesù, fondata nel Cinquecento da sant’Ignazio di Loyola, é stata in questi cinque secoli una fucina di ‘religiosi’ di ogni genere: implacabili inquisitori e difensori degli Indios in America Latina; manipolatori di coscienze infantili e scienziati di livello internazionale; teologi tradizionalisti ferocemente anti-moderni e teologi ultra-progressisti anticipatori del futuro.
![La grandezza sconosciuta del gesuita Roger Lenaers](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/08/roger-lenaers3-449x600.jpg)