Il decisivo test delle regionali a l’Aquila
Dalla manovra alle elezioni. Mentre tutta l’attenzione mediatica è concentrata sui retroscena e i dettagli della manovra, la Lega di Matteo Salvini affina i piani per il balzo elettorale del 2019.
Le Europee, da sole o abbiante alle politiche anticipate, saranno precedute da un rilevante test politico, le regionali dell’ Abruzzo del 10 Febbraio, sulle quali ancora nessuno ha acceso attentamente i riflettori.
Nessuno tranne il leader leghista che ha predisposto il blitz della sfida sfascia alleanza con i 5 Stelle e della leadership del centrodestra unitario e maggioritario.
Sull’onda dei sondaggi del crescente seguito che riscuote Salvini, la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno proposto la candidatura unitaria del Senatore Marco Marsilio, esponente del partito di Giorgia Meloni.
Il successo del collaudo abruzzese del nuovo centrodestra a trazione leghista avvierà la svolta delle liste unitarie alle europee e alle eventuali politiche.
Promettenti i primi sondaggi per le regionali abruzzesi, fra i quali quello che l’istituto Quorum ha realizzato a fine novembre per Il Messaggero:
- Centrodestra 34,5% – 40,5%
- Movimento 5 Stelle 32,5% – 38,5%
- Centrosinistra 20,0% – 26,0%
- Altri 2,5% – 4,5%
Evidente il sorpasso, ancora in crescita, del centrodestra unitario rispetto al Movimento 5 Stelle. Mentre anche con una coalizione ampia, e la candidatura dell’ex Vice Presidente del Csm Giovanni Legnini, il centrosinistra a trazione Pd sembrerebbe fuori dai giochi.
Decisiva invece per i Grillini la ricandidatura di Sara Marcozzi sconfitta dal Governatore uscente D’Alfonso, Pd, alle precedenti regionali, ed accreditata dai rilevamenti delle ultime settimane in forte recupero di consensi. Almeno fino all’implosione che la manovra made in Bruxelles ha imposto alle promesse del movimento.
Elaborato il lutto della manovra boomerang, il dato politico col quale a Roma, ad Arcore, a Genova e a Milano, inizieranno presto a fare i conti è quello che l’eventuale Centrodestra day a L’Aquila, l’11 febbraio 2019, segnerebbe anche la data della fine dell’alleanza di Governo fra Salvini e Di Maio. Con un inevitabile profondo rimescolamento di leadership all’interno dei 5Stelle, di Forza Italia e del Pd.