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Aspettative fortuna conferme delusioni: la vita di tutti

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Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by Antonino Cangemi

L’esistenza di ciascuno di noi è circoscritta e scandita, nelle sue varie tappe, dal tempo. Del cui scorrere, con i mutamenti che l’accompagnano investendoci, tante volte non ci accorgiamo o siamo poco consapevoli. Avvenimenti collettivi che si ripetono periodicamente ci aiutano a guardarci dentro e ad analizzare i cambiamenti della nostra vita. Così i mondiali di calcio, non solo per gli appassionati di questo sport.Aspettative fortuna conferme delusioni la vita di tutti

 “Per fortuna che ci sono i Mondiali. Così il tempo non diventa un blocco unico, e ogni quattro anni ci si può fermare a vedere cos’è cambiato”. E’ Yuval a dirlo, la voce narrante del romanzo di Eshkol Nevo – giovane talento della narrativa israeliana – “La simmetria dei desideri”.

Yuval è uno dei quattro amici trentenni che la notte della finale dei Mondiali del 1998 si ritrovano insieme per assistere alla partita e inventare un singolare gioco che sfida l’enigmatico divenire racchiuso nel tempo: scrivere i propri desideri in bigliettini da custodire nella loro segretezza fino alla prossima finale.

 Yuval è un tipo riservato e fa il traduttore, Yoav detto Churchill è un avvocato esuberante con le smanie della leadership, Ofir è un pubblicitario ricco di creatività, Amichai è l’unico sposato e ha due figlie (è lui a proporre il gioco). Quattro uomini comuni, abbastanza diversi tra di loro, uniti da un’amicizia consolidata (“Evidentemente non è un caso se la maggior parte delle amicizie nasce al liceo o durante un viaggio. Ci vuole una generosa porzione di tempo libero per avvicinarsi”). Attorno a loro alcune donne (Llona, la moglie di Amichai, Maria, Yaara), anche loro dai tratti differenti e dalle psicologie sfumate descritte abilmente dall’autore.

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Eshkol Nevo

“La simmetria dei desideri” è uno di quei romanzi – pochi nella narrativa contemporanea – che appassiona e coinvolge per un mix di fattori: l’intreccio della storia, lo scavo psicologico dei personaggi, i temi che l’attraversano.

Nevo parte da una trama legata alla quotidianità, semplice e addirittura banale se non sviluppata con originalità con riflessi su questioni e valori universali. Il finale, poi, in cui s’intrecciano in modo inatteso i desideri dei protagonisti con il richiamo della seduzione dell’amore, arricchisce di emozioni la storia.

La narrazione ha la sua forza nella levigata fisionomia dei personaggi di cui risalta il contrasto e nella raffigurazione del sentimento di amicizia, collante del romanzo: “La storia dietro quella fotografia è la storia della nostra amicizia. Di noi quattro. Non so come sia iniziata, E non so con certezza se proseguirà, ora che le nostre vite stanno cambiando”. A ciò si aggiunge la maestria di Nevo nel modulare il registro delle emozioni alternando momenti di leggerezza e di tensione, di gioia e tristezza, divertimento e commozione, sullo sfondo – solo sullo sfondo senza interferire coi fatti narrati – i conflitti sociali e politici di Israele.Aspettative fortuna conferme delusioni la vita di tutti

“La simmetria dei desideri” può definirsi un romanzo di formazione? Pur diffidando dalle “etichette” da affibbiare a ogni costo, in un certo senso sì. Non tanto però per la ritardata maturità diffusa nelle nuove generazioni (non è il caso, o lo è solo parzialmente, dei protagonisti de “La simmetria dei desideri”), ma piuttosto perché ciascun uomo nel suo divenire continua a crescere quale che sia la stagione della propria vita.

Inutile dirlo, la “simmetria dei desideri” ha riscosso e continua a riscuotere successo sia tra i lettori sia tra la critica, come testimonia la più accreditata stampa europea e italiana: “E’ una voce fondamentale della giovane narrativa israeliana, forse il più vicino a David Grossman per la capacità di raccontare il rapporto sottile che esiste tra le vite individuali e la storia collettiva” (Nouvel Observateur), “Era dalle Avventure della ragazza cattiva di Vargas Llosa che non mi divertivo tanto, e che non mi intenerivo per la causa di un personaggio” (Alessandro Piperno, Corriere della Sera). Cos’altro dire, se non di concedersi il piacere di leggerlo?Aspettative fortuna conferme delusioni la vita di tutti

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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