In Liguria aumentano i pedaggi autostradali
Parola di boy scout: niente aumenti. ”Non un centesimo in più nei primi sei mesi del 2019 sul 90% delle autostrade italiane” aveva assicurato sotto l’albero di Natale il Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Parola mantenuta, ma gaffe non scansata. Una gaffe socio economica, prima ancora che politica, perché gli unici aumenti dei pedaggi autostradali riguardano in particolare la Liguria e il nodo di Genova, dove il crollo del viadotto Morandi ha provocato 43 vittime e disastrato la vita e l’economia della capitale ligure.
“La Liguria è tra le regioni più tartassate dagli aumenti dei pedaggi autostradali del 2019, visto che gli aumenti interessano i 130 km della A6 Torino-Savona (+2,2%) e i 113 km della Savona-Ventimiglia (+ 071%)” denuncia sul sito Savona News Dario Balotta, presidente ONLIT, l’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti.
“ La sterilizzazione degli aumenti di sei mesi è positiva, ma non basta- aggiunge Ballotta- se il sistema delle concessioni non cambierà radicalmente superando le rendite autostradali. Consumatori e imprese pagheranno infatti gli aumenti con gli interessi”

Ecco secondo l’Osservatorio delle Infrastrutture e Trasporti, il quadro degli aumenti, che oltre la Liguria interessano Piemonte, Lombardia e Campania:
In percentuale il ritocco più consistente è quello che riguarda la Rav spa, ovvero l’A5 – Aosta-Monte Bianco partecipata da Autostrade per l’Italia, che dall’inizio dell’anno costa il 6,30% in più.
A partire dalla Brebemi, l’A35 Milano-Brescia è aumentata del 4,19%.
Poi ci sono 33 km di Tangenziale Est Esterna Milano, col pedaggio ritoccato del 2,20% in più; l’A36 Pedemontana lombarda aumentata dell’1,20%; la Milano Serravalle-Milano Tangenziali, 86 km con un rialzo tariffario del 3,05%; l’Autovia Padana Brescia-Piacenza (+0,10%).Il passante di Mestre costa il 2,06% in più; il tronco Autocisa aumenta dell’1,8% ; la Tangenziali di Napoli (Autostrade per l’Italia), +1,8%.