L’Italia ideale del Battisti day
Tutti d’accordo, o quasi. L’Italia della cattura di Cesare Battisti è l’Italia che piace. L’Italia che tutti vorremmo: un Paese con una giustizia efficiente e soprattutto veloce. Caratteristiche che fra poche settimane strideranno con i bilanci, ingolfati dalle valanghe di processi arretrati e dagli anni di durata delle cause, che connoteranno l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.
Ma il Battistiday a burocrazia zero compie per 24 ore il miracolo di concretizzare l’Italia ideale che sogniamo.
A poche ore dall’estradizione flash dalla Bolivia il terrorista rosso è già ripartito dall’aeroporto militare di Pratica di Mare con un volo speciale diretto in Sardegna. L’ex latitante di lusso fotografato a Parigi e sulla spiaggia di Rio de Janeiro è stato affidato agli gli agenti del Gom, il gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria, e recluso nel carcere di Oristano. Dove iniziarà a scontare il doppio ergastolo per i quattro omicidi compiuti. Due dei quali personalmente.
“Ci sono altri ergastolani a Oristano. E’ un carcere abbastanza nuovo che nasce come carcere circondariale, ora diventato per esecuzione di sentenze definitive” commenta all’Adnkronos Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti.
La cattura di Battisti non ha esaurito l’inchiesta della Procura Generale di Milano. Tra venerdì e lunedì prossimi dovrebbe arrivare in Procura a Milano, passando prima per la Procura generale, la relazione riepilogativa degli investigatori della Digos e che riguarderà tutte le indagini condotte sulla sua latitanza durata quasi 40 anni e su chi lo ha aiutato in questi anni a fuggire tra la Francia e il Sud America.
La relazione verrà trasmessa alla Procura generale, che ha condotto le indagini che hanno portato all’arresto in Bolivia, e poi finira’ sul tavolo del Pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo, che ha aperto un’indagine esplorativa sulla rete dei fiancheggiatori del terrorista dei Pac. Negli atti della Digos confluiranno le intercettazioni e i pedinamenti effettuati nelle ultime settimane e che hanno portato alla cattura. Gli inquirenti valuteranno eventuali profili di favoreggiamento della latitanza da parte dei soggetti in contatto con Battisti e dovrebbero inoltrare anche rogatorie verso Paesi esteri, come il Brasile, per acquisire tutti gli atti sul caso