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Berlino effetto strage: l’Europa e l’incubo islamico

Effetto Berlino: la strategia del terrorismo islamico in Europaberlino-effetto-strage

Tutto e tutti. E’ la sintesi della strategia messa a punto dal terrorismo islamico con le stragi dell’estate 2016. Una strategia rilanciata in simultanea a Berlino e ad Ankara: un incontrollabile spinta emulativa al terrorismo fai da te.

Nessun allarmismo, ma neanche illusioni. Solo fredde e realistiche analisi. Rischiamo che i fondamentalisti ci scaglino contro ogni tipo di mezzi, attivando come automi pronti al suicidio insospettabili che non hanno mai fatto trapelare il minimo segnale di radicalizzazione. Insomma, tutto e tutti.

“La strage di Berlino è l’ennesima conferma che ciò che accede in Medio Oriente ci riguarda da vicino. Troppo spesso, nonostante i tanti attentati che hanno insanguinato l’Europa nell’ultimo anno, ce lo siamo dimenticati.” Denuncia l’esperta di strategie inter nazionali Michela Mercuri, docente di Storia Contemporanea all’ Università di Macerata.

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Michela Mercuri
  • Nuova ondata terroristica direttamente connessa con l’offensiva occidentale e della Russia contro il sedicente stato islamico?

“L’Isis ha perso, negli ultimi mesi, più del 40% del territorio che controllava in Libia, Siria e Iraq. Alle sconfitte sul terreno l’Isis risponde sovente con azioni tanto terribili quanto spettacolari. Lo Stato islamico non è ancora morto. E l’Europa rappresenta un bersaglio privilegiato.

In Libia molti combattenti islamici sono fuggiti a sud, nel Fezzan, e qui potrebbero riorganizzarsi per realizzare attentati dentro e fuori il paese. In Siria, di recente, circa 5.000 miliziani hanno nuovamente strappato ai soldati di Assad una parte della città di Palmira, liberata nel marzo di quest’anno. L’offensiva su Mosul, si sta rivelando più complicata del previsto”

  • E l’assassinio dell’Ambasciatore Russo in Turchia?

L’attentato di Ankara  è l’ennesima testimonianza della debolezza di Erdogan. Più di 12 stragi hanno  insanguinato la Turchia nell’ultimo anno. Qualunque sia la matrice di questi massacri, di cui si è sempre saputo poco, una cosa è certa: anche se ora il leader turco sembra sedere in una posizione di forza con la Russia e l’Iran per decidere le sorti della Siria, in realtà ha fallito. Il suo obiettivo di abbattere in breve tempo Assad e restaurare l’influenza turca nella regione è naufragato e ora si siede con i suoi ex nemici per “salvare il salvabile”. Per questo, potremmo dire, ha “svenduto” Aleppo ad Assad in cambio della garanzia di non avere uno Stato Curdo alle proprie frontiere.”berlino-effetto-strage

  • Evoluzione degli scenari europei e internazionali dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca?

“Per il momento gli Stati Uniti sono stati messi in disparte nella partita siriana. L’America che rientrerà in gioco sarà quella di Donald Trump e sarà, dunque, un’ America molto diversa sia nel sistema di alleanze sia in tema di lotta al terrorismo.

Sul primo punto appare più che plausibile una maggiore convergenza con Putin che potrebbe portare ad un rafforzamento del sistema russo di alleanze regionali e, in particolare, di Assad in Siria. La Turchia lo sa bene e anche per questo tenterà il tutto per tutto per non giocarsi anche Mosca.berlino-effetto-strage

Sul tema terrorismo Trump pare piuttosto chiaro tanto che ha commentato ciò che è accaduto a Berlino dicendo che tutti i terroristi “devono essere sradicati dalla faccia della terra”. Bisognerà capire, ora, come intenderà trasformare questa dichiarazione di guerra  in azioni concrete.

In ogni caso va detto che la convergenza con Putin di Trump dovrà essere valutata anche alla luce della posizione del nuovo presidente americano nei confronti dell’Iran (alleato di ferro di Putin). Se perseguirà il disegno di ritirarsi dall’accordo nucleare, l’Iran potrebbe trasformarsi in un forte intralcio alle possibili intese russo-americane”

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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