Crollo di bitcoin e criptovalute
Bitcoin addio. La colossale bolla finanziaria gonfiatasi a dismisura a partire dal 2008 è ora in corso di deflagrazione. E come nelle classiche catene di Sant’Antonio, pochi hanno guadagnato e reinvestito altrove enormi cifre e moltissimi stanno perdendo ingenti capitali. La cripovaluta ha bruciato in un solo giorno ben 100 miliardi. Nell’ultimo mese è scesa da 17 mila a 8mila dollari, un crollo di oltre il 50%. Peggio è successo alla rivale Bitcoin Cash, passata dai 3mila ai mille dollari nelle ultime ore. Un crollo generalizzato che coinvolge tutto il cripto sistema .
Da Tokyo a Pechino, dall’India agli Stati Uniti, la criptomoneta è al centro di controlli e indagini da parte di governi e banche centrali. Anche Facebook ha deciso di non accettare inserzioni per promuovere l’acquisto di moneta virtuale. In Italia, il Tesoro ha predisposto uno schema di decreto che prevede che chi presta servizi relativi all’utilizzo della moneta virtuale debba comunicarlo al Ministero.
In una recente dichiarazione il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha sottolineato che: “La blockchain è una tecnologia e un conto è la tecnologia, un conto è l’uso che se ne fa. La tecnologia da sola non crea bolle. Tutto questo sistema dovrà essere regolato – le banche centrali si stanno attrezzando e stanno valutando se emettere criptovalute in modo da evitare bolle, che poi esplodono e fanno danni”.