Brasile: Renata Bueno la candidata dei due mondi
Ad agosto Rio de Janeiro ospiterà le Olimpiadi. Ma il Brasile le vivrà con una spina nel cuore delle istituzioni: l’impeachment della Presidente Dilma Rousseff e la guida provvisoria dello Stato affidata al vice Presidente Michel Temer.
Fra trame, tangenti e golpe, veri o presunti, la Repubblica Federale do Brasil sta attraversando uno dei periodi più travagliati e delicati dei 94 anni d’indipendenza.
L’esigenza reclamata da tutti è quella di dare una svolta netta alla politica e alle istituzioni del Brasile. Di saltare una generazione e candidare alla Presidenza della Repubblica volti nuovi che abbiano fornito già buone prove amministrative.
E in prima fila, fra le soluzioni abbozzate ma con tutte le giuste credenziali, figura la parlamentare italo brasiliana Renata Bueno, eletta alla Camera nella circoscrizione estera.
Definita la politica dei due mondi l’on. Renata Bueno ha entrambe le cittadinanze, italiana e brasiliana. Nata nel 1979 a Brasilia da genitori di ascendenze venete e toscane (il nonno Alberto era di Nervesa della Battaglia, il bisnonno Andrea Baisi era di Lucca) è figlia di Rubens Bueno, leader alla Camera dei deputati del Brasile del Partito Popolare Socialista.
Come ha evidenziato, senza alcuna smentita, il web magazine femminile PinkItalia.it, rispetto al convulso panorama politico brasiliano la candidatura di Renata Bueno rappresenterebbe una svolta di rottura col passato e un notevole balzo in avanti.
Presidente della nuova componente del gruppo misto della Camera, denominata Unione Sudamericana Emigrati Italiani, (USEI), l’on. Bueno è vicina al Pd al quale entro l’anno dovrebbe iscriversi ufficialmente.
Fra le varie iniziative parlamentari della deputata italo brasiliana, la tragica escalation dei femminicidi fa balzare in evidenza proposta di legge per l’introduzione del “Bottone del Panico”, un GPS salvavita che già viene applicato in alcuni stati del Brasile. A Rio quando una donna in pericolo spinge il bottone interviene una squadra speciale della polizia, che si chiama Maria da Penha, dal nome della legge brasiliana contro la violenza domestica, che grazie al GPS localizza l’esatta posizione della vittima.