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Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero?

Ndrangheta anno zero ? Nonostante l’imponente e continua azione di monitoraggio, di prevenzione e di intervento giudiziario e investigativo, in Calabria la ‘ndrangheta continua ad essere attiva, ramificata e presente in tutti i comuni. Le istituzioni sono mobilitate, ma spesso deficita la partecipazione amministrativa.

Del resto basta consultare l’enciclopedia Web Wikipedia secondo la quale in  Calabria sarebbero attive 166 cosche con almeno 4000 affiliati (sulla base dei dati del 2019 della Corte d’appello di Catanzaro). Secondo altre stime – sottolinea Wikipedia –  invece la ‘ndrangheta sarebbe attiva in 30 nazioni con 400 cosche e 60.000 affiliati di cui la maggior parte in Calabria. Queste, secondo le stime minimali, le cifre del fatturato criminale della ’ndrangheta in miliardi di euro:Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero

  • Traffico di droga: 24,2 miliardi

  • Traffico illegale di rifiuti: 19,6 miliardi

  • Estorsione e usura: 2,9 miliardi

  • Gioco d’azzardo illegale: 1,3 miliardi

In questo contesto criminale si inseriscono, come la parte emersa dell’icerberg dell’attività della ndrangheta, gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali.

In Calabria – come evidenziano i dati forniti dal Prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, pubblicati  dal sito web CatanzaroInforma.It – sono stati sciolti per mafia dall’inizio del 2021 ben 15 comuni, mentre la regione si conferma al quinto posto nella classifica degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali (54 nel 2019 e 51 nel 2020) con un trend che vede nel primo semestre dell’anno in corso 12 episodi a fronte dei 14 registrati nello stesso periodo del 2020.  Sulla recrudescenza degli atti intimidatorinei confronti degli amministratori locali, il Prefetto Cucinotta e il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri hanno promosso un convegno al quale sono intervenuti soltanto 12 dei 30 sindaci invitati.

Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero
Il Prefetto Maria Teresa Cucinotta

“Le statistiche sono pesanti anche in considerazione del fatto – ha sottolineato il Prefetto Maria Teresa Cucinotta – che spesso non vi sono denunce e i numeri sono apparentemente bassi perché c’è scarsa collaborazione delle vittime. I dati inoltre non ci fanno stare tranquilli se li associamo a quelli dei comuni sciolti per mafia che sono anche questi un numero consistente.”

“La riaffermazione della governance del territorio rappresenta un aspetto essenziale. Gli amministratori sono parte del territorio – ha affermato il Prefetto di Catanzaro – e costituiscono l’elemento più a maggiore contatto con la popolazione, quindi ne devono recepire le istanze e devono essere pronti a denunciare laddove le istanze abbiano il carattere di una minaccia all’affermazione della legalità. Ci vuole una forte consapevolezza e una forte presa di coscienza della necessità della denuncia, così come affermato dal Ministro dell’Interno lo scorso anno in occasione della riunione dell’osservatorio nazionale. La Calabria è un territorio fragile che ha bisogno di essere supportato e noi siamo qui proprio per questo”.

Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero
Il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri

Per il Procuratore Capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri  “quindici Comuni sciolti per mafia, dal mio punto di vista, considerato che in Calabria siamo due milioni di abitanti, è un numero spaventoso.Questo vuol dire che la situazione è veramente grave e allarmante”.

“Dobbiamo stare attenti – ha aggiunto Gratteri – a non generalizzare. Gli atti intimidatori possono avvenire per due motivi: o perché si è davvero contro la ‘ndrangheta e il malaffare oppure perché durante la campagna elettorale si è scesi a patti, ci si è seduti attorno al tavolo e poi non si è stati ai patti. Quindi bisogna saper leggere e analizzare i numeri: se – ha spiegato Gratteri- la Calabria è quarta o quinta come atti intimidatori o prima o seconda per scioglimento di Comuni, non vuol dire nulla se non lo si rapporta al numero degli abitanti. La Calabria è un terzo di Milano, non della Lombardia, e 15 Comuni sciolti per mafia, in rapporto ai due milioni di calabresi, indica ripeto che la  situazione  Calabria è allarmante”

Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero
Attentato intimidatorio a Gioia Tauro (foto Gazzetta del Sud Reggio)

Il Procuratore Gratteri ha poi denunciato un altro riscontro sconcertante: “Non so se vi siete accorti che gli invitati oggi erano 30, ma manca un terzo dei sindaci” – ha affermato rivolto ai giornalisti – Chiedete agli assenti se hanno avuto una colica renale, un incidente con la macchina, o si doveva sposare la figlia. Questo è gravissimo. Poi non facciamo le vittime. Al convegno di oggi ci sono tra i migliori uomini dello Stato, a parte me, gente di altissimo profilo, molto considerati, dal ministero dell’Interno, dal ministero delle Finanze, dal ministero della Difesa. Quindi – ha proseguito il procuratore capo della Dda di Catanzaro – non ci sono alibi per nessuno, bisogna finirla di piangersi addosso, di fare vittimismo. Se non si ha il coraggio, dato che il coraggio non si vende al supermercato, non ci si mette ad amministrare. Ci sono un sacco di sindaci onesti, perbene, che sono vittime della mafia e si sono scontrati a muso duro contro la mafia, e meritano rispetto, aiuto e consulenza”.Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero

Secondo Gratteri, dunque “c’è ancora tanto da fare, perché in Calabria le vecchie gestioni, gestioni padronali, gestioni con mentalità feudali ancora resistono e sono forti. E’ nostro compito spiegare che quella filosofia di vita, di gestione della cosa pubblica non conviene più ed inoltre nei comuni sciolti- ha concluso il Procuratore antimafia di Catanzaro – bisognerebbe mettere commissari a tempo pieno 24 ore su 24 in modo che la gente non abbia nostalgia dell’ex sindaco colluso o mafioso”Calabria lotta alla ‘ndrangheta anno zero

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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