Carola Rackete ha forzato il blocco e la Sea Watch ha attraccato nella notte intorno all’una e mezzo nel porto a Lampedusa.
L’arrembaggio notturno alla banchina del porto di Lampedusa della Sea Watch si è concluso all’alba con l’arresto del capitano della nave olandese Carola Rackete.
Il blitz della Sea Watch è scattato dopo la mezzanotte. Con una rapida manovra, la comandante Rackete ha eluso il tentativo dei gommoni e delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza ed è entrata nel porto lampedusano.
Una manovra con annesso speronamento una motovedetta delle Fiamme Gialle, che che ha fatto evocare l’epopea dell’irlandese Anne Bonny, una delle numerose corsare donne del settecento.
Ma appena completato l’attracco, la Guardia di Finanza è salita a bordo della Sea Watch ed ha arrestato Carola Rackete per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione, che richiama il comportamento del comandante o dell’ufficiale che commetta atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale.
Sulla banchina è stato dispiegato un massiccio cordone di sicurezza delle forze dell’ordine.
L’ingresso della Sea Watch in porto dopo 17 giorni, con i suoi 40 migranti, é stato salutato da applausi, ma anche da contestazioni, con un gruppo di lampedusani guidato dalla storica esponente della Lega nell’isola, Angela Maraventano, ad urlare vergogna anche all’indirizzo dei cinque parlamentari del Pd e della sinistra a bordo.
Rackete era già indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione. Sull’isola è presente il procuratore aggiunto Salvatore Vella che aveva già fissato l’interrogatorio.
Oltre alla plateale sfida nei confronti del Vice Premier e Ministro del’Interno Matteo Salvini, della magistratura e delle forze dell’ordine, il blitz della comandante della nave olandese viene interpretato come un tentativo mediatico di ribaltare la difficile situazione giuridica e giudiziaria del capitano Rackete, già iscritta sul registro degli indagati dalla Procura di Agrigento e convocata per un interrogatorio in merito all’inchiesta avviata nei suoi confronti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione per non avere obbedito agli ordini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera.