Bolloré arbitro di MediasetPerlage francese, brindisi e fuochi d’artificio di Capodanno per Vivendi che inizia il 2017 con la strategica conquista del 30% di Mediaset. Ad un passo dalla maggioranza del network di Berlusconi, il tycoon francese Vincent Bolloré può decidere di proseguire ad oltranza la scalata oppure, come consigliano gli analisti economici, convocare l’assemblea dei soci di Mediaset.
Una mossa destabilizzatrice, in grado di incidere sull’assetto del consiglio di amministazione, per indurre Fininvest ed ex Cavaliere a trovare un compromesso. Un accordo complessivo se non sulla gestione, quanto meno sulle sinergie dell’azienda milanese.
Alle prese con i buchi neri Mps e Alitalia il Ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ha fatto capire di non essere d’accordo su un eventuale intervento della Cassa Depositi e Prestiti e ha confermato che seppure il Governo “ ha sui metodi di questa operazione un parere negativo, non vuol dire che intende stravolgere le regole del mercato. O che ci sarà un intervento pubblico”.
La scalata in progress di Vivendi evidenzia come l’obiettivo sia quello attendere la successione di Silvio Berlusconi per acquisire il controllo delle telecomunicazioni italiane, comprese Ei Towers, Mondadori, Publitalia e Il Giornale.
Le analisi sulle prospettive evidenziano la concreta possibilità di eventuali contrasti fra gli eredi e di frammentazione del gruppo dopo l’uscita di scena dell’ex Cavaliere.
Scenari pressoché analoghi a quelli della successione Mondadori e, in parte, al dopo Gianni e Umberto Agnelli alla Fiat.