Lo strazio dei soldati che telefonano dal fronte dell’Ucraina sovrasta la già sommessa e greve atmosfera natalizia di Mosca, dove sono iniziati i tradizionali 40 giorni di dieta che precedono il Natale ortodosso, celebrato il 7 gennaio.
Fra gli spogli mercatini delle festività, più che i canti tradizionali, rimbalza la voce di un soldato che da una trincea nella regione di Donetsk grida alla moglie: “Ci è stato permesso di essere massacrati tutti” . 
“Rinforzi ? no; comunicazioni ? no”, risponde un altro soldato alle domande del padre, al quale spiega che: «Hanno detto che non possiamo ritirarci. Altrimenti, potremmo essere fucilati.”
Intercettate dall’intelligence Ucraina, migliaia di telefonate sono state divulgate e in parte pubblicate, con allegati i file audio, dal quotidiano britannico The Guardian.
Voci dall’inferno. C’è di tutto, dalla recluta che rassicura la madre: “Dico sempre le preghiere mamma, ogni mattina”; al soldato che impreca: “Dove sono i missili di cui si vantava Putin?”; a quello che quasi piange: “Nessuno ci dà da mangiare, mamma, la nostra fornitura è merda, ad essere onesti. Attingiamo acqua dalle pozzanghere, poi la filtriamo e la beviamo”. Al netto della propaganda ucraina, la disperazione dei soldati di Mosca evidenzia il disastro della mancata sicurezza delle comunicazioni dell’armata russa. Il Cremlino e l’intelligence di Putin hanno fatto di tutto per imporre alle forze armate e al personale della difesa di sostituire gli iPhone privati con smartphone Yoto di fabbricazione russa. “Ma tutti – confermano con grande sorpresa i servizi di sicurezza occidentali – hanno continuato a usare l’iPhone come secondo cellulare perché molto più funzionale.” In servizio l’iPhone viene lasciato nella borsa o nel cassetto, ma poi rientra in funzione quando si finisce il turno e si torna negli alloggi. Insomma, una infinita miniera a cielo aperto d’informazioni e insieme la prova della perdurante mentalità russa top-down in stile sovietico.
Nonostante la visita a Minsk al leader bielorusso Alexandr Lukashenko, nell’ennesimo tentativo di coinvolgerlo direttamente nell’invasione dell’Ucraina, Putin non ha potuto fare a meno di ammettere nel discorso in occasione della Giornata delle forze di sicurezza in Russia, che la situazione é “estremamente difficile”.
