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Cinque Stelle fra elettroshock e venti di scissione

Vivisezione Cinque Stelle. Diretta e in profondità. Parte dalla Sicilia la spinta più forte all’autoanalisi del Movimento 5 Stelle sul disastro elettorale in Emilia Romagna e Calabria.Cinque Stelle fra elettroshock e venti di scissione

Un’autoanalisi a metà fra l’elettroshock e lo scirocco della scissione. Al  “non possiamo fare come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia” di Giorgio Trizzino è seguito, con l’effetto di una doccia gelata, l’appello  di Aldo Penna:  “basta col Rousseau! il Movimento abbandoni le trincee del ‘come eravamo’ per esplorare le nuove frontiere del ‘come dovremo essere’.”

Cinque Stelle fra elettroshock e venti di scissione
Giorgio Trizzino e Aldo Penna

Già dirigente del Psi e del Partito Radicale in Sicilia e dall’inizio della legislatura autorevole think tank di 5 Stelle a Montecitorio, Aldo Penna ha messo il dito nella piaga della sconfitta che i grillini non riescono ad elaborare e a far rimarginare.

“E’ urgente intanto risolvere l’interrogativo sul che fare nelle Regioni e nei grandi Comuni, dove vige il sistema maggioritario e dove occorre scegliere se continuare a soccombere o invece riaffermare con orgoglio i propri punti programmatici, operando affinché questi possano essere sostenuti da un’alleanza più vasta” ribadisce l’esponente grillino.

Cinque Stelle fra elettroshock e venti di scissione
Aldo Penna
  • Svolta essenziale, dice, ma in che direzione?

La dura lezione delle regionali emiliane e calabresi deve spingere senza indugio il movimento a definire programma e alleanze.

  • Perché sostiene che il Rousseau è superato ? Che metodo decisionale consiglia?

Il Rosseau è un valido sistema di consultazione degli iscritti, ma non si possono interrogare gli iscritti su tutto. In Emilia e Calabria la posizione di Luigi di Maio era quella di non presentare candidature e di saltare il turno, ma la votazione sulla piattaforma riservata agli iscritti emiliani e calabresi ha creato un conflitto di interessi perché è chiaro che vi erano molti pretendenti alla carica di consigliere regionale. Accanto alla piattaforma, agli organi dirigenti ed al gruppo di facilitatori, il capo politico rappresenta ed esprime la sintesi politica e deve assumersi onore e oneri di scelte, che tuttavia non devono poi essere contestati dalla piattaforma

  • Quale leadership dovrebbe emergere e sulla base di quali programmi?

Deve emergere una leadership in grado di proporre riforme radicali che incidano sui grandi limiti della democrazia italiana: diseguaglianze, sviluppo ineguale fra nord e sud ed una nuova stagione dei diritti civili e ambientali

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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