La Cina e la grave incognita della eventuale responsabilità della pandemia di Covid 19. Le richieste di verità e giustizia crescono in tutto il mondo di pari passo all’indignazione e alla paura di ipotetiche repliche riguardo all’eventualità che il virus del Covid 19 sia stato prodotto dal laboratorio di virologia cinese di Wuhan.
Sospetti e provette, analisi e report d’intelligence non sono sufficienti. Per provare una così grave responsabilità occorrono riscontri concreti, verifiche scientifiche internazionali, specifici test immunometrici e molecolari.
Un’eventuale conferma della creazione nel laboratorio di Wuhan, con finalità indirizzate più alla guerra batteriologica che alla ricerca scientifica, del virus del Covid 19 determinerebbe una clamorosa e inaudita messa in stato d’accusa della Cina, o meglio del regime comunista di Pechino, dinnanzi al Tribunale per crimini internazionali contro l’umanità.
Va in questa direzione la richiesta che Stati Uniti e Unione Europea avanzeranno ufficialmente per un’ “indagine approfondita” nel segno della trasparenza sull’origine del Covid.
La richiesta è contenuta nella dichiarazione che Usa ed Europa adotteranno nel vertice in programma il 15 giugno a Bruxelles, al quale significativamente parteciperà il Presidente americano Joe Biden. Si chiede di fare passi avanti sulla “trasparenza” e fornire “prove documentate”, oltre a permettere un coinvolgimento diretto degli ispettori dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Nel documento gli Stati Uniti e l’Ue “si impegnano a lavorare insieme per lo sviluppo e l’uso di mezzi rapidi e indipendenti per indagini future”.
Gli Stati Uniti sono stati i primi a richiedere alla Cina il via libera delle ispezioni al laboratorio di Wuhan, da cui, secondo la convergenza degli indizi e delle ipotesi, si sarebbe diffuso il virus. Lo stesso segretario di Stato, Antony Blinken, nel corso dell’audizione al Congresso, aveva auspicato un intervento comune degli Stati nei confronti di Pechino, la cui “assenza di trasparenza”, aveva spiegato Blinken, “continua anche ora”.