Effetto Ermini al Csm
Indipendenza e garanzia di autogoverno: questo il senso politico e insieme programmatico dell’elezione di David Ermini alla vice Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura.
Avvocato cassazionista, 59 anni, deputato per due legislature, ex responsabile Giustizia del Pd, Ermini è stato eletto a maggioranza semplice al terzo scrutinio con 13 voti dal Plenum del Csm presieduto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Hanno votato Ermini in particolare i consiglieri di Magistratura Indipendente ed Unicost, le componenti dei togati più rappresentate a Palazzo dei Marescialli. Al Consigliere Alberto Maria Benedetti, designato dai 5Stelle sono andati 11 voti.
“La strettissima maggioranza con la quale è stato eletto Ermini ha diviso in due il Csm e dato la sensazione che il Consiglio superiore sia un contrappeso del governo e che la magistratura sia legata ad una parte” ha attaccato il coordinamento di Autonomia e Indipendenza, la componente della magistratura che fa capo ai consiglieri Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita.
L’implicita bocciatura istituzionale del Governo ha provocato le durissime prese di posizione del Vice Premier Luigi Di Maio, secondo il quale “ la mancanza di indipendenza della Magistratura e l’elezione di un renziano doc, evidenziano quanto il sistema di potere sia vivo e lotti contro di noi” e del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha affermato: “Prendo atto che all’interno del Csm, c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica”.

“Parole inaccettabili e irresponsabili che denotano ignoranza politica e istituzionale” replicano gli esponenti del Pd. Al neo Vice Presidente del Csm è significamente giunto l’ “augrio di buon lavoro per l’importante e delicato compito che lo attende” da parte del presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci, il quale ha assicurato che ” l’Anm, nell’ambito delle proprie competenze, fornirà all’Organo di autogoverno un proficuo e fattivo contributo per rendere più efficiente il sistema giudiziario”.
Con David Ermini l’Avvocatura ha già intrapreso un confronto positivo in occasione degli incontri avvenuti coni i gruppi parlamentari, ha sottolineato nel formulare gli auguri di buon lavoro “nel comune interesse del miglioramento del servizio Giustizia” , il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin.
Dopo l’insediamento di Ermini e la successiva elezione dei componenti delle 10 Commissioni referenti interne, entro metà ottobre l’organo di autogoverno della Magistratura sarà pienamente operativo.