A che punto é la ricerca sul cancro: gli effetti dell’aspirina e delle ricerche sui cromosomi
Il pianeta delle cure anti cancro è un mondo nel mondo, ancora inesplorato al 30%. Le aree sconosciute sono quelle maggiormente letali dei tumori che colpiscono polmone, cervello, pancreas, esofago. Aree oncologiche nell’ambito delle quali ricerche e cure sono ancora lontane dalla scoperta di efficaci terapie. I restanti tre quarti del pianeta anti cancro sono comunque popolati da pazienti guariti o sopravvissuti, grazie a cure efficaci e concreti risultati scientifici. Complessivamente negli ultimi 40 anni il tasso di sopravvivenza è raddoppiato e dal 2010 il tasso di mortalità è diminuito del 10%.
Le chance più recenti per sconfiggere le neoplasie sono riposte nell’aspirina, che secondo il Massachussets General Hospital di Boston ridurrebbe del 60% i rischi di tumore alla prostata e in buone percentuali anche quello all’intestino, nella ricerca condotta in Spagna dal CNIO (Centro Nacional de Investigaciones Oncológicas) sui cromosomi delle cellule tumorali, e sulla chemioterapia selettiva con farmaci – target intelligenti, che risparmiano le cellule sane dell’organismo con conseguente minore tossicità.
La ricerca americana sull’aspirina ha incrociato i dati di ben 32 anni di analisi cliniche di ben 136 mila pazienti ed ha evidenziato come chi aveva regolarmente assunto aspirine ha avuto un rischio del 60 % in meno di sviluppare il cancro alla prostata il 19% in meno all’intestino 15% in meno allo stomaco e un rischio del 3% inferiore di sviluppare qualsiasi forma di cancro