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Draghi über alles e la palude della politica nazionale

Dal Tevere alla Manica per l’Italia si aprono concreti orizzonti internazionali.  Dal G7, all’alleanza strategica con gli Stati Uniti, dall’Europa  alla Nato il ruolo del Premier Mario Draghi è sempre più determinante.

Molteplici le conferme: dall’atteggiamento di evidente considerazione  e riconoscimento  che i leader internazionali manifestano apertamente al Presidente del Consiglio, alla unanime condivisione delle analisi economiche delineate da Draghi.Draghi über alles e la palude della politica nazionale

La conferma delle conferme è quella della consacrazione da parte di Joe Biden della leadership europea di Mario Draghi nell’incontro bilaterale in Cornovaglia fra il Premier e il Presidente americano.

Oltre alla ulteriore messa a punto degli stretti rapporti euroatlantici fra Roma e Washington e degli equilibri geostrategici globali, in primo piano nel vertice fra Biden e Draghi soprattutto i riflessi mediterranei della delicata situazione in Libia e la crescente contrapposizione nell’ambito della  cybersecurity con Cina e Russia.

Una contrapposizione europea e in particolare dell’Italia per la presidenza di turno del G7, quella con Pechino, che sembra destinata ad acuirsi anche sul versante della pressante richiesta internazionale che viene avanzata alla Cina per far luce sull’origine e la diffusione dai laboratori di Wuhan  del virus del Covid 19.Draghi über alles e la palude della politica nazionale

Al decisivo faccia a faccia fra Draghi e Biden hanno fatto da corollario gli incontri fra il Premier la Cancelliera tedesca Angela Merkel, al suo vertice internazionale di commiato, il Presidente francese Emmanuel Macron ed il Premier inglese Boris Johnson.

Dal summit  in Cornovaglia e dai successivi vertici di Bruxelles, l’Italia esce con la legittimazione del suo nuovo ruolo internazionale di baricentro europeo e mediterraneo. Non è escluso che al rientro a Roma del Presidente del Consiglio, o nelle prossime settimane,  venga resa nota la data della prima visita a Washington da Premier di Mario Draghi per un nuovo e più approfondito vertice col Presidente Biden e la nuova amministrazione Usa.Draghi über alles e la palude della politica nazionale

Dalla full immersion nelle prospettive internazionali del futuro prossimo dell’Italia, all’arcipelago della politica nazionale si rischia un jet lag da ritorno al passato. Con un singolare trait d’union fra il  G7 e il contesto politico romano rappresentato dall’inconsueto incontro di tre ore fra il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo e l’ambasciatore cinese in Italia Li Junhua.beppe grillo e' rimasto nell'ambasciata cinese per due ore e mezza: cosa doveva dire? - Dagospia

Un incontro privo di una precisa classificazione ufficiale e per il quale ha ritirato la preannunciata partecipazione il leader in pectore dei grillini, Giuseppe Conte, che ha  fiutato le possibili refluenze politico diplomatiche con il contemporaneo vertice della Cornovaglia che vede la Cina in forte contrapposizione con i paesi occidentali.

L’iniziativa di Grillo è il sintomo più evidente dell’eruzione in corso nel vulcano dei 5 Stelle. Anche se é ormai avviata a trasformarsi in un crescente problema per la maggioranza di unità nazionale che sorregge il Governo, l’eruzione grillina non rappresenta tuttavia per due motivi una minaccia per la stabilità dell’esecutivo.

In primo luogo perché anche senza l’apporto di tutti i deputati e i senatori del Movimento, il Governo avrebbe  un’ampia maggioranza parlamentare.

A questo si aggiunge la previsione condivisa da tutti che l’ala governista dei 5 Stelle avvierebbe una scissione e rimarrebbe saldamente nella maggioranza.Draghi über alles e la palude della politica nazionale

Assieme a quelli grillini sono in fibrillazione anche gli scenari del centro destra e del Pd.  Cause ed effetti sono riconducibili alle prossime decisive scadenze politiche: le amministrative d’autunno a Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino ed a febbraio del 2022  la conferma del Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella, oppure l’elezione di un nuovo Capo dello Stato.

Nel centrodestra l’esito delle amministrative, ed in primis l’elezione del Sindaco di Roma, sarà decisivo per l’eventuale sorpasso da parte di Fratelli d’Italia rispetto alla Lega di Matteo Salvini. Sorpasso che assegnerebbe la premiership a Giorgia Meloni.

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Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Campidoglio, ma anche Milano, Napoli, Torino, Bologna e regionali Calabresi rappresentano un banco di prova, probabilmente senza appello, per la segreteria Pd di Enrico Letta.

Procedendo di bolina, per risalire il vento dei sondaggi, Salvini insiste sulla federazione fra Lega e Forza Italia. Una federazione che, a parte l’ondivago atteggiamento di Silvio Berlusconi, all’interno di Forza Italia viene vissuto più che come un compromesso politico come il tentativo del leader della Lega di acquisire la nuda proprietà dello schieramento fondato dal Cavaliere.

Per tutti i partiti il tempo dei risultati elettorali e delle candidature avrà una fondamentale importanza. Per i 5 Stelle uniti o divisi, guidati o meno da Conte, l’impatto del voto per Virginia Raggi potrebbe segnare l’implosione del movimento oppure determinarne la resurrezione.

Per il Pd il bilancio del voto a Roma e Milano determinerà il rafforzamento della segreteria o l’avvio di nuova crisi  al Nazareno.

Sulle sponde del Tevere Giorgia Meloni e Salvini si contendono l’ipotetico ius Palazzo Chigi da rivendicare dopo l’eventuale successo del centrodestra alle politiche. L’unica variabile  che a Roma può condizionare gli esiti tanto per il  centro sinistra quanto per il centro destra, resta quella della candidatura  data in notevole crescita dell’indipendente Carlo Calenda.

Corsi e ricorsi storici di scadenze e coincidenze  che fanno della politica italiana un inestricabile unicum che, a parte Mario Draghi, nessun paese del G7 ci invidia.Draghi über alles e la palude della politica nazionale

 

 

 

 

 

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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