Tre notizie in una: intelligence, sicurezza ed economia sono strettamente connesse. Lo confermano simultaneamente la relazione annuale del Copasir, il Comitato parlamentare per il controllo dei servizi di sicurezza, i risultati di un sondaggio di Gpf Inspiring Research, che evidenzia come l’informazione economica viaggi soprattutto sul web, ma che gli italiani richiedono analisi di precisione, e l’exploit dei circa 9mila Brevetti concessi in Italia nel corso del 2021, di cui 7.248 per invenzione industriale e 1.765 per modello di utilità, ai quali vanno aggiunti le convalide di quasi 38 mila i brevetti europei.
“Una visione moderna e realmente incisiva della cultura della sicurezza non può più prescindere – sottoliena la relazione annuale del Copasir – dall’intelligence economica. La difesa dell’indipendenza dello Stato e del territorio nazionale impone che il perimetro della sicurezza includa la protezione di interessi economici strategici e cruciali per la forza del nostro Paese”. Per il Comitato di Controllo dei servizi di sicurezza, “l’intelligence economico-finanziaria ricerca ed elabora dati, informazioni ed analisi finalizzati alla tutela degli interessi economici, finanziari, industriali e scientifici ed è un’attività che riguarda sia la minaccia economico-finanziaria sia l’utilizzo dei circuiti finanziari per finalità di terrorismo e di proliferazione di armi di distruzione di massa”.
Essenziale perciò, ribadisce la relazione annuale del Copasir che “in una prospettiva sempre aggiornata ed in linea con le minacce, l’operatività dei Servizi nel campo economico” si concentri soprattutto sulla ” vigilanza tecnologica; la tutela della proprietà dei brevetti; gli ostacoli da porre al reverse engineering e alla contraffazione; l’individuazione delle barriere – tariffarie e, soprattutto, non tariffarie – all’entrata nel mercato a danno delle nostre imprese; le priorità industriali e commerciali degli Stati stranieri; il contrasto alla concorrenza sleale praticata contro le nostre imprese, attivando a loro sostegno tutto il peso politico dello Stato”. E in ogni caso, conclude la relazione del Comitato parlamentare di Controllo dei servizi di sicurezza “l’intelligence economica deve estendersi altresì allo spionaggio industriale, all’individuazione di rischi e opportunità, all’impiego sia difensivo che offensivo della comunicazione”.
Analisi per molti versi sovrapponibile con i dati della ricerca realizzata da Gpf Inspiring Research per scandagliare le esigenze dei lettori nei confronti delle news economiche e delle iniziative editoriali del settore.
Punto chiave del sondaggio è che l’informazione economica debba offrire ai lettori non solo le notizie, ma soprattutto un’analisi quanto più dettagliata delle anticipazioni.
L’analisi a supporto della notizia costituisce l’elemento fondamentale nella fruizione d’informazioni economiche secondo 7 intervistati su 10, con un quarto del campione che la considera assolutamente prioritaria. Dall’informazione economica la maggioranza degli intervistati pretende inoltre la ”precisione”.
La percezione di massima autorevolezza è conferita ai siti Internet specializzati, ritenuti affidabili da oltre 8 intervistati su 10. Quasi un terzo del campione li ritiene infatti estremamente autorevoli. Seguiti da fonti Internet in generale e dalle riviste specializzate su tematiche economico finanziarie. Le fonti meno autorevoli si rivelano invece essere i social media in generale e YouTube.
In uno scenario globale di incertezze e di fake news la professionalità e la genuinità dell’informazione è dunque una risorsa sempre più preziosa perché rappresenta un vero e proprio investimento sicuro e affidabile sul quale puntare.
Fonti: Italpress AdnKronos
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