Agosto di crisi e di governo. Gli scenari in rapida evoluzione di una crisi politica che si avvita su se stessa, dopo l’ipotesi del governo elettorale, convergono ora sulla possibilità di formare un governo di legislatura Cinque Stelle – Pd.
Un governo che ricomincerebbe da Roberto Fico, il Presidente della Camera che già dopo le politiche del 2018 aveva esplorato la possibilità di una maggioranza fra il Movimento e il partito democratico, ma era stato stoppato dall’allora segretario dem Matteo Renzi. Lo stesso che ora ha lanciato un appello a tutte le forze politiche per non consegnare, ha detto, il paese a Salvini.
Un appello che più che un disco verde, suona come una messa in mora per il Segretario del Pd Nicola Zingaretti. Una mossa che rappresenta contemporaneamente anche la rimozione di ogni alibi per i grillini che volessero ancora utilizzare Renzi come paravento per bloccare l’intesa.
La palla per l’eventuale soluzione della crisi con la formazione di una nuova maggioranza di alto profilo passa decisamente nel campo dei 5 Stelle, che dovranno dare prova di senso dello Stato e fare i conti con il superamento della leadership di Luigi Di Maio e dei ministri uscenti, tranne Giovanni Tria che rappresenta la continuità della messa in sicurezza della legge di bilancio.
L’unico leader con una esperienza istituzionale da mettere in campo per i grillini resta il Presidente della Camera Roberto Fico.
Nonostante le contromosse tattiche di Salvini, che ha tentato di fare ammuina con la proposta costituzionalmente non praticabile di varare seduta stante il taglio dei parlamentari e poi andare subito dopo al voto, il punto di equilibrio della possibile svolta della crisi è rappresentato dalla sterilizzazione in Parlamento dei voti di Lega e centrodestra e dalla esplicita convergenza di tutto lo schieramento che va dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle.
Un punto di equilibrio che rischia di trasformare in un boomerang la scelta di Matteo Salvini di aprire la crisi di Ferragosto. Anche se in prospettiva i sondaggi continueranno a segnare una crescita di consensi per la Lega e di Fratelli d’Italia, il leader della lega potrebbe rimanere isolato, in una situazione di impotenza politica ed esposto al fuoco lento dei veleni e delle iniziative degli avversari.
Scenari in dissolvenza anche per Luigi Di Maio alle prese col frullatore interno di critiche e accuse per la gestione dei rapporti con Salvini. Mentre restano ancora nel limbo le chance del Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte che potrebbe far parte, probabilmente come ministro degli Esteri dell’eventuale Governo Fico.