L’eruzione improvvisa del vulcano della violenza diffusa, manifestatasi con le tre vittime e i quattro feriti della strage del condominio di Fidene, rappresenta purtroppo la punta dell’iceberg quotidiano di aggressività, sopraffazioni, prepotenze, crudeltà e tensioni che si verificano nell’ambito dei rapporti sociali.
Non solo i condomini, ma anche le strade e tutti i luoghi di aggregazione sono epicentri di tragiche aggressioni e contrasti sanguinosi.
Quasi sempre l’apparente routine di un condominio cela una fucina di odi, di aggressioni verbali, atti d’ intolleranza, provocazioni, piccole e grandi inciviltà che sfociano in liti, se non in veri e propri reati, con valanghe di denunce e querele per ingiurie, minacce e diffamazione che occupano una larga parte dei procedimenti di cui si occupano investigatori e uffici giudiziari. La casistica evidenzia che c’é la tendenza a farsi giustizia da soli.
“Nessun atteggiamento violento é sintomo di normalità benessere e armonia all’interno di un contesto” osserva la Criminologa Antonella Cortese.
Anche la strage di Fidene rientra nel novero infinito che sa di lacrime di coccodrillo della serie “si poteva evitare” ?
“Non è sicuramente semplice e bisogna avere sempre cautela, ma è importante scandagliare e monitorare il clima sociale che si instaura nel condominio e che è partecipato dai condomini”
Come discernere nell’oceano infinito delle denunce di tutti i tipi che inondano le forze dell’ordine, giudici di pace e Procure ?
“ I sintomi premonitori sono evidenti. I casi d’intervento preventivo non mancano. Bisogna anche considerare che stiamo uscendo da 2 anni di emergenza pandemica che ha esasperato psicologicamente tantissime persone. Le ultime ricerche si concentrano sul livello di benessere psicologico di molti giovani studenti, i quali hanno sviluppato disturbi di personalità, dell’umore o di pertinenza psichiatrica; questo non significa che gli “adulti” abbiano sofferto meno. Anzi”
E’ possibile “censire” gli eccessi premonitori?
“Molto difficile, ma non impossibile. Sarebbe essenziale attivare controlli “random” sulla base dell’accumulo delle denunce, cercare di conoscere quanto più possibile il funzionamento interiore dei condomini e osservare la qualità delle relazioni che costruiscono. Nel caso di Fidene, per esempio, il condomino che ha provocato la strage aveva subito un gravissimo lutto familiare, la morte del figlio 14enne in un incidente stradale, manifestava sintomi di sofferenza psichica, gli era stato rifiutato il porto d’armi e aveva accumulato numerose denunce per minacce ”
Quadro generale ricavabile ?
“Siamo piombati in un periodo di dubbi, preoccupazioni, emergenza e timore senza essere stati avvertiti: la sofferenza psicologica è stata ignorata, le persone più fragili sono state lasciate indietro, abbandonate a loro stesse. E sono tante le conseguenze possibili di un tale errore, più o meno gravi sul piano sociale, ma definitivamente pesanti sul piano della salute individuale.”