vediamo è una rappresentazione della persona e della vita stessa, che fa serpeggiare
un’insoddisfazione negativa che a sua volta può generare il germe del fallimento, che
può portare come conseguenza al dismorfismo corporeo o a dei disturbi alimentari e,
come soluzione estrema, al desiderio di non esserci più”.

Consigli per evitare le cattive influenze?
“Dovremmo diventare critici come quando leggiamo i giornali di gossip. Quando si
osserva l’influencer di turno ci si dovrebbe chiedere: cosa sa fare? Cosa mi sta
trasmettendo? Come mi fa stare? Un consiglio è: se un influencer vi fa star male, se
vedere quelle immagini vi fa pensar male di voi, togliete immediatamente il follow!
Privilegiate dei feed che vi facciano stare bene, che vi facciano divertire, che vi
facciano sorridere. Meglio i gattini piuttosto che false immagini di persone vincenti
che, vi assicuro, hanno anche loro dei problemi da risolvere che non dichiarano
pubblicamente. La perfezione che si ostenta è il più delle volte una farsa”.
Dismorfismo corporeo. Cosa significa questo parolone?
“Il dismorfismo corporeo, o body dysmorphic disorder (BDD), è un’estrema
preoccupazione per un difetto, reale o supposto, nel proprio apparire. Faccio un
esempio: è come se avessi un neo in faccia e pensassi che tu lo stia guardando, e il
tuo giudizio ipotetico infici tutta la mia immagine. Ciò mi porta a pensare che io
possa essere brutto, sgradevole da guardare. Si va quindi a formarsi un’immagine di
sé che è imperfetta, sbagliata, come se ci si percepisse come una sorta di elephant
man, un mostro. Questo porta le persone che soffrono di questo disturbo a
nascondersi, truccarsi o camuffarsi in vario modo, oppure ricorrere alla chirurgia
plastica. Ricordiamo anche che molti atti suicidari sono legati a trattamenti di
chirurgia estetica che non hanno prodotto i risultati sperati”.
È una sorta di fissazione?
“Esatto. Nella ricerca della perfezione, quando ci si rende conto che quest’ultima è
irraggiungibile, nel dismorfismo accade che i pensieri, dalle 8 alle 12 ore al giorno,
siano imperniati sul difetto corporeo. Tutto ciò che si fa, tutto ciò che si evita di fare,
tutte le relazioni sociali, l’isolamento che ci si crea, il modo in cui ci si veste e si
maschera il difetto, reale o amplificato, mina qualsiasi pensiero che si possa avere su
se stessi, impattando sul valore che si da alla propria persona. La propria stessa
felicità dipende dalla correzione di quel difetto…”.

Attualmente anche i disturbi alimentari sono legati alla mancata adesione ai
modelli di perfezione social?
“L’immagine che i miei pazienti mi mostrano più spesso è il loro corpo ideale. Devo
dire però che spesso mi mostrano corpi di donne magre ma anche muscolose. Si
stanno imponendo per fortuna modelli di body positivity o body neutrality, che