Sembra proprio che il 2020 voglia caratterizzarsi come l’anno dell’inquinamento. A parte il marasma nauseabondo dei rifiuti che attanaglia Roma e numerose altre città e comuni, dall’ inizio dell’anno sull’Italia persiste una pesante cappa di smog.
Sono molte le grandi città in cui sono scattati divieti di circolazione per i mezzi più inquinanti, e talvolta limiti al riscaldamento domestico, per contrastare l’innalzamento del livello di Pm10 nell’aria.
La sigla PM10 indica il Particulate Matter cioé le miscroscopiche particelle di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, fuliggine, microgocce di sostanze liquide che provocano asma, affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari.
Ma qual è la classifica delle principali città italiane a rischio smog ?
Roma
Nella Capitale su 23 stazioni di rilevamento del Pm10, dieci hanno registrato valori (medi) superiori alla soglia nel periodo tra il 1° gennaio e il 12 gennaio 2020. Tuttavia solo in sei stazioni su 23 non si è verificato, in questo periodo, nemmeno un giorno di superamento della soglia. Nella stazione di Tiburtina la soglia è stata addirittura superata dieci giorni su dodici presi in considerazione. Qui oltretutto si trova il secondo valore medio più alto del periodo, 72 milligrammi al metro cubo, dietro solo alla stazione di Colleferro Europa, che ha un valore medio di 77 milligrammi al metro cubo e che ha superato la soglia nove giorni su 12, come anche nelle stazioni di Preneste, Magna Grecia, Cinecittà, Ciampino e Fermi. Anche il 13 gennaio sono stati superati in dieci stazioni di rilevamento i valori massimi di Pm10.
Milano
Nel capoluogo lombardo, dove dal 3 gennaio sono in vigore le misure che limitano la circolazione stradale (e il riscaldamento domestico), il limite per il Pm10 è stato superato nove giorni su dieci. Il valore più alto è stato toccato il 10 gennaio, con 80 milligrammi di Pm10 per metro cubo.
Napoli
Nell’area metropolitana partenopea è in vigore, dal 1° ottobre 2019 e fino al 31 marzo 2020, un divieto di circolazione (lunedì, mercoledì e venerdì nella fascia tra le ore 9 e 12:30 e le ore 14:30 e 16:30) «per ragioni ambientali», con diverse deroghe, che ha il fine di migliorare la qualità dell’aria. Secondi i dati dell’Arpa della Campania, tra il 1° e il 12 gennaio 2020 il limite di 50 milligrammi al metro cubo d’aria è stato superato per diversi giorni in diverse stazioni :nove volte su 12 nella stazione di Via Argine, sette nella stazione Ospedale Pellegrini e nelle altre il più delle volte per tre o quattro giorni su dodici.
Torino
In base a un’ordinanza dell’autunno 2019, a Torino, le limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti sono collegate ai giorni di sforamento del limite di Pm10: dopo quattro giorni si parla di “livello 1”, dopo dieci giorni di “livello 2” e dopo 20 giorni di “livello 3”. Al crescere dei livelli, aumenta il numero di categorie di veicoli coinvolti nel blocco. Nei dieci giorni che vanno dal 4 al 13 gennaio, nel capoluogo piemontese il limite di 50 milligrammi al metro cubo di Pm10 è stato sempre superato. Tra il 7 e il 10 del mese, e poi di nuovo il 13, è stato sempre superiore addirittura a 75 milligrammi al metro cubo. Il giorno peggiore è stato il 9 gennaio, quando si è toccata quota 93 milligrammi al metro cubo.
Bologna
Nel comune di Bologna è attivo, dal 1° ottobre 2019 al 31 marzo 2020, «un complesso di provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico e in particolare per la riduzione delle concentrazioni di Pm10 nell’aria». Oltre alle misure permanenti è poi previsto che, a fronte di uno sforamento del limite per il Pm10 di tre giorni consecutivi, scattino una serie di ulteriori limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti (e ai riscaldamenti domestici).Da inizio anno, su 13 giorni dunque, il limite di Pm10 è stato superato otto volte: il 1° e il 2 gennaio, poi di nuovo dal 7 all’11 (quindi per più di tre giorni consecutivi) e di nuovo il 13 del mese. Il valore più alto si è registrato il primo dell’anno, con 69 milligrammi di Pm10 per metro cubo d’aria.
Firenze
A Firenze (e nei comuni limitrofi) è stato ordinato il blocco dei veicoli più inquinanti, a fronte dello sforamento dei limiti di Pm10, tra l’8 e il 12 gennaio 2020. Alla luce del perdurante inquinamento, tuttavia, il blocco è stato prorogato poi fino al 18 gennaio. Secondo i dati di Arpa Toscana, tra il 7 e il 10 gennaio il limite di Pm10 è stato superato tre volte nella stazione di rilevamento di Signa e due volte in quella di Scandicci. Il valore massimo è stato registrato a Signa il 7 gennaio, con 69 milligrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. Nei giorni precedenti, tuttavia, a Signa si era arrivati anche a quota 113 milligrammi per metro cubo d’aria (l’1 e il 3 gennaio). Dopo il 10 gennaio il limite non è più stato superato ma il sito dell’Arpa Toscana riporta che le previsioni meteo per le giornate del 14, 15 e 16 sono “critiche”, cioè «favorevoli all’accumulo degli inquinanti».
Genova
Da novembre 2019, nel capoluogo ligure è stata limitata con un’ordinanza del sindaco la circolazione dei veicoli più inquinanti nel centro della città, dalle ore 7 alle ore 19 di tutti i giorni feriali, dal lunedì al venerdì. L’ordinanza specifica inoltre, come avviene anche nelle altre città finora prese in considerazione, che «qualora il monitoraggio sulla qualità dell’aria evidenziasse un andamento positivo/negativo» il divieto di circolazione può essere esteso ad altre categorie di veicoli. Ad oggi questo scenario nel 2020 non si è ancora verificato. Per quanto riguarda il limite di Pm10, infatti, nei primi 13 giorni di gennaio 2020 Arpal Liguria non ha mai rilevato a Genova superamenti delle soglie previste dalla legge.

Fonte:Medicina Agi