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Rubrica di critica recensioni e anticipazioni
Se il “presente è il punto nel quale il tempo tocca l’eternità”, come sosteneva lo scrittore e saggista britannico Clive Staples Lewis, possiano ben dire che Raffaella Carrà ha certamente brevettato la formula dell’eternità televisiva.
“A raccontare comincia prima tu” è una serie davvero geniale e inedita, cosa non del tutto scontata in Tv, dove si applica sistematicamente la legge della fisica secondo la quale nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma….e si scimmiottano format già collaudati.
Attraverso le vite di grandissimi protagonisti internazionali dello spettacolo, del cinema, della musica e dello sport come Fiorello, Sofia Loren, Riccardo Muti, Maria De Filippi, Leonardo Bonucci e Paolo Sorrentino, Raffaella Carrà ripercorre anche le infinite tappe dei suoi successi televisivi, delle trasmissioni e dei programmi che ha condotto, delle canzoni e dei film che ha interpretato.
Una doppia biografia parallela, esaltata da una regia in modalità Le Corbusier e da case da sogno, come quella di Sofia Loren sul lago di Ginevra o da impareggiabili location, come quella del barcone sul Tevere per l’intervista con Fiorello.
Al centro di tutto, mimetizzata assieme alle confidenze di interviste particolareggiate, curate nei minimi dettagli e girate con tecnica e regia cinematografiche, aleggia subliminale una Carrà story che fa da sfondo alle vicissitudini, ai grandi successi e agli exploit artistici dei protagonisti intervistati dalla Raffaella nazionale.
Una Carrà story superstar che è sintonizzata con i ricordi, accompagna e avvolge le vite dei telespettatori.
In televisione eternità fa dunque rima con la Carrà? Si perché, come dice Woody Allen, “L’eternità è lunga, soprattutto verso la fine”….