Doppia accelerazione del conto alla rovescia per le dimissioni di Viginia Raggi. La perdita di un altro municipio, il terzo in due anni, e l’assoluzione piena di Ignazio Marino dalle accuse che avevano provocato la cacciata dell’ultima Giunta capitolina del Pd, fanno ulteriormente sprofondare il residuo consenso sul quale barcolla, sempre più in difficoltà, l’amministrazione di Roma. Insomma, una vera Pasqua per Ignazio e una via crucis senza resurrezione per Virginia.
Ma se la sentenza con la quale la Corte di Cassazione assolve definitivamente Marino dalle accuse di peculato e falso, in relazione alla vicenda degli scontrini dei pasti e delle spese dell’ex sindaco, è destinata rivitalizzare l’opposizione e a far elaborare al Pd romano il lutto dell’implosione di Renzi, la rovinosa caduta della maggioranza grillina all’Undicesimo Municipio Portuense è il preannuncio del terremoto politico che sta per travolgere la Raggi.
Come e più dei precedenti ribaltamenti della maggioranza 5Stelle all’Ottavo ed al Terzo Municipio, la perdita dell’amministrazione del Portuense-Magliana sancisce la crescita esponenziale della sfiducia dei romani nei confronti della maggioranza pentastellata del Campidoglio.
Una sfiducia totale, determinata dall’incompetenza e dall’inefficienza evidenziate dalla Giunta e che alle elezioni europee si trasformerà in una valanga di voti che abbandoneranno i 5 Stelle, facendoli precipitare dal 67,2% dei consensi ottenuti alle amministrative del 2016 a circa il 18/20% del 27 maggio. Previsioni di un the day after che i sondaggisti ritengono perfino ottimiste…