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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Antonino Cangemi
Ancora una volta una saga familiare e un romanzo storico tra i libri più letti. E’ ancora una volta conquistano la ribalta le vicende di una famiglia siciliana nel 19° secolo.
Ne “I Malarazza”, l’ultimo romanzo di Ugo Barbàra, scrittore e giornalista palermitano candidato allo Strega nel 2009 con “In terra consacrata” edito da Rizzoli, in primo piano sono i Montalto attorno ai quali ruotano altri nuclei familiari: quelli dei Rizzo, gli Scudera, Scippatesti di eterogeneo ceto sociale. 
I Montalto, a Castellamare del Golfo, sono ricchi, riveriti e influenti, possiedono molte terre e producono olio e vino. Nel 1860, mentre Garibaldi sta per partire da Genova con la flotta delle sue camicie rosse alla conquista dell’Isola da consegnare al Re sabaudo, Antonio Montalto intuisce che qualcosa sta cambiando e che ci si può arricchire assai di più che con le terre dicandosi agli affari e al commercio soprattutto se si varcano i confini dell’Oceano.
Al capostipite dei Montalto non fa difetto l’intraprendenza e il coraggio (“Tutti conoscevano la sua passione per le novità e ogni volta che in paese se ne presentava una Antonio Montalto lasciava qualunque affare per andare a vedere”), né la determinazione, e i suoi propositi sa realizzarli nel modo più efficace. Né intraprendenza e coraggio fanno difetto alla moglie, Rosaria Battaglia, donna fiera e caparbia capace di contrastare e ribaltare le imperanti regole maschiliste.
Da qui la traversata per l’Oceano e l’approdo in America, come in quell’epoca tantissime famiglie siciliane, con la differenza che quasi tutte (poverissime) emigrano nella speranza di un riscatto economico e sociale mentre loro cercano nel Nuovo Mondo di incrementare le fortune già possedute.
