Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta. Storie di vita e vicende vissute 
by Lisa 1995
L’amore si manifesta anche nelle situazioni al limite della vita e della morte.
E’ capitato a me a Milano, ma credo stia capitando a molte altre persone dovunque nel mondo.
Davanti a me in fila al supermercato ho casualmente incontrato un compagno di classe al liceo. La simpatia fra noi era evidente, ma entrambi fidanzati ci siamo persi di vista dopo la maturità.
“Ciao Lisa! Ti ricordi ? Alfredo, Parini, sezione….è passato qualche decennio ma sei sempre la stessa, con gli stessi occhi della canzone” mi ha detto, scostando la mascherina sul viso e facendomi girare di scatto mentre a distanza salutavo un’amica che stava aggiungendosi alla fila.
Insomma, tra un ricordo e l’altro ci siamo ritrovati. Lui, sposato da più di 15 anni, a dicembre era venuto a stabilirsi con la famiglia in un palazzo vicino al mio. Non ci eravamo mai incontrati in tutti questi anni e neanche incrociati sui social.
Al successivo appuntamento al supermercato mi ha confessato che al liceo era innamorato perso di me, ma non riusciva a dirmelo e a farmelo capire e che in tutti questi anni non mi ha mai dimenticato.
“Non ci credo !” ho replicato stizzita, ma Alfredo mi ha ricostruito per filo e per segno come tentava di farmi ingelosire, riuscendoci benissimo, uscendo con altre compagne di classe.
Per ripicca io avevo accettato la corte del compagno di studi universitari di mio fratello. Un filarino sfociato in una gravidanza e nelle nozze.
Per farla breve, vincendo pur tra mille precauzioni le paure del contagio, abbiamo cominciato a stringerci forte forte le mani come due liceali nella cantina del mio palazzo. E da allora ci amiamo come Bohémien al lume di candela su uno sgangherato divano.
Però dopo quasi cinque settimane in me, all’angoscia della situazione in cui viviamo, si è aggiunta anche quella del futuro: che succederà quando Alfredo tornerà a lavorare in giro per il mondo, spesso con moglie e figli?
E quando Elisa rientrerà nel quotidiano tran tran fra casa, ufficio, figlio, e compagno ?
E’ possibile essere tanto egoisti come lo sono adesso io da sperare che questa mia drammatica felicità prosegua nell’occhio del ciclone della tempesta del virus?
Non so rispondermi e non cerco risposte. Scrivo queste mie riflessioni perché ho capito davvero che l’amore vince ogni cosa: la paura del quotidiano e anche quella del futuro. Sono un’illusa?
Lisa (con gli occhi in lacrime ma nonostante tutto felice).
L’amore non è mai un’illusione, semmai un miraggio che si dissolve prima di raggiungere l’orizzonte
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