Le chiavi dell’immortalità:il ritorno di Einstein
Anche se ancora in via del tutto teorica, si fa sempre più concreta la possibilità che la scienza stia per decrittare la consequenzialità spazio-tempo.
Un tempo che coincide con la vita. Secondo uno dei più prestigiosi fisici dell’Università di Stanford, Leonard Susskind, contrariamente a quanto finora dato per certo, la teoria della relatività di Albert Einstein coinciderebbe con la meccanica quantistica. Il punto di svolta, sostiene Susskind, sono i wormhole dei “ponti” , una sorta di star-gate, di cunicoli spazio-temporali che, teorizzava Einstein, attraversano l’universo.
Semplificando al massimo si può dire che l’integrazione fra la teoria della relatività, che considera l’immensità dell’universo, e la fisica quantistica che studia il comportamento delle particelle di materia di dimensioni inferiori a quelle dell’atomo, come gli elettroni o i fotoni, rappresenta l’interpretazione di due aspetti di una medesima realtà. Rimane tuttavia da superare l’ostacolo della matematica che non riesce ancora a coniugare i due aspetti.
Le implicazioni di quanto delinea Leonard Susskind avrebbero una enorme portata, perché farebbero compiere all’umanità un passo in avanti decisivo verso la cosiddetta “teoria del tutto”, in grado di spiegare interamente e di collegare assieme tutti i fenomeni fisici conosciuti e tutte le interazioni fondamentali della natura.
A cominciare dalla vita e dalla morte.
Ben oltre le teorie del filosofo Zygmunt Bauman, riguardanti la “decostruzione della mortalità”, che focalizza l’attenzione sulle cause contingenti, evitabili e razionalmente aggredibili delle singole morti, e la “decostruzione dell’immortalità” che proiettandosi nel futuro non distingue il domani dall’oggi e confonde vita e morte, transitorio e duraturo.
(fonti: ScienzeAlert, Elena Re Garbagnati, Leonard Susskind, Zygmunt Bauman: “Mortalità, immortalità e altre strategie di vita” Il Mulino)