L’Europa è morta? e che ne sarà dell’Italia se l’Europa implode? In un fine settimana drammatico l’Unione europea è precipitata in coma. Da 72 ore é in sala rianimazione, a Bruxelles.

Le prossime ore saranno cruciali, non soltanto per l’unità dell’Europa, che in ogni caso riporta gravi danni economico-politico-neurologici che imporranno un periodo di riabilitazione, quanto per le conseguenze economiche e sociali di quella che ha tutti gli aspetti di una disintegrazione. Una colossale fuga da se stessa, una auto-exit, da quella che fu l’Unione europea.
Con immediati effetti negativi molteplici e a cascata, soprattutto per l’Italia: dalla inevitabile apertura della crisi del Governo Conte all’assalto dei mercati al sistema industriale e bancario, all’azionariato delle aziende e alla rete distributiva del nostro Paese.
Una maxi crisi complessiva che, per l’effetto domino del venir meno del sostegno europeo, sul quale si reggono le residue speranze di sostenere l’immane debito pubblico, rischierà di travolgere assieme alla politica anche le istituzioni e imporrà interventi immediati, come la formazione di un governo tecnico con una maggioranza di unità nazionale. E soprattutto con una premiership al livello di Mario Draghi o di un’altra personalità di altissimo prestigio, in grado di ricomporre gli equilibri europei andati in frantumi proprio sul caso Italia.
Un nuovo Premier alla guida di un governo di Ministri super competenti, in grado di smascherare gli interessi occulti e i ricatti di paesi spudoratamente mercatisti, come l’Olanda, che fanno il triplo gioco, battendo la mano sul petto del rigore altrui e contemporaneamente rastrellando l’evasione fiscale e le risorse finanziarie degli altri paesi, che poi per giunta randellano a colpi di intransigenza sui recovery found e gli aiuti finanziari europei, indispensabili per sopravvivere allo tsunami della crisi economica globale provocata dalla pandemia.

Da Bruxelles rimbalzano a Roma due sole chance per l’Europa e l’Italia: o l’Unione esce dal coma e si ricompatta, almeno fino all’autunno, oppure semplicemente affonda. Con l’Italia che rischia di andare a picco nel gruppo dei primi paesi vittime del naufragio.
Ma se l’Europa per molti paesi, a cominciare da Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Grecia, rimane un sogno da realizzare compiutamente, perché non fare a meno di quanti sabotano e sfruttano l’Unione ? 