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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Antonino Cangemi
Troppo spesso si apprendono dai media episodi di violenza o di maltrattamento dei bambini e, a parte la condanna e il dolore per le tragiche conseguenze da essi subite, non è difficile accorgersi di quanto sia poca l’attenzione per l’universo dei piccoli. Basti pensare alla scarsa considerazione che si ha della scuola, degli insegnanti e di tutto ciò che è legato all’apprendimento dei bambini.![L’utopia rivoluzionaria della civiltà dei bambini](https://latramadipenelope.it/wp-content/uploads/2019/12/Bambini-di-spalle-copia.jpg)
Anche per tali motivi, merita di essere segnalato il saggio “Il popolo dei bambini. Ripensare la civiltà dell’infanzia” di Margherita Rimi, di recente edito da Marietti.![L’utopia rivoluzionaria della civiltà dei bambini](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/12/il-popolo-dei-bambini-ripensare-la-civilta-dellinfanzia-367x600.jpg)
Innanzitutto, è importante sottolineare che l’autrice non è un’accademica o una scrittrice qualsiasi, ma una neuropsichiatra infantile che opera quotidianamente con i bambini, soprattutto con quelli vittime di violenze e abusi o disabili. E peraltro la passione con cui la Rimi esercita questo difficilissimo e delicato mestiere è testimoniato da alcune sue raccolte di poesie (originalissime) nelle quali conquistano la ribalta le voci dei bambini (“Era farsi. Autoantologia 1974-2011”, “Nomi di cose-Nomi di persona”, entrambe edite da Marsilio).
Secondo la Rimi, i bambini nel loro insieme costituiscono un “popolo nuovo, sui generis; un popolo trasversale che va oltre i concetti di razza, terra, lingua, religione e di limiti geografici”. I bambini hanno cioè una loro identità precisa e specifica, al pari dei popoli. Sono portatori di bisogni, esigenze, valori, creatività propri e incarnano “l’utopia del cambiamento”. Pertanto, le speranze in un futuro migliore, la costruzione di un domani diverso dal presente più pervaso di ottimismo e contagiato dalla gioia passano attraverso la mediazione e una partecipe e intelligente interlocuzione col popolo dei bambini. In quanto popolo, i bambini hanno una loro civiltà fatta di una lingua particolare, di un modo singolare di apprendere e approcciarsi alla realtà, di giocare. Già, il gioco: la Rimi evidenzia la sua importanza; è attraverso di esso che i bambini si esprimono, comunicano, esplorano la realtà. Il gioco, ci avverte la Rimi, è per i bambini una cosa seria, anzi serissima. Da qui l’errore in cui spesso incorrono gli adulti di contrapporre il lavoro o lo studio al gioco o di minimizzarlo.
![L’utopia rivoluzionaria della civiltà dei bambini](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/12/il-popolo-dei-bambini-ripensare-la-civilta-dellinfanzia-rimi.jpg)
Oltre che sul gioco e sui giocattoli, l’autrice si sofferma sulla lingua dei bambini mettendone in evidenza, fra l’altro, la carica inventiva e la coloritura poetica. Per la Rimi, d’altronde, il mondo dei piccoli è un pianeta in cui regna la poesia, senza con ciò idealizzarlo né edulcorarlo: è la loro genuinità, candore, freschezza, insieme alla capacità di stupirsi, a trasferire agli adulti sentimenti puri e alti.![Comune di Pesaro : Centri estivi privati, in arrivo un aiuto per le famiglie di bambini nella fascia 6-14 anni](https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRQtOmTfv7CZPAZti2RzxbBJDyPgkRnE_qQDcCmKz4QXiBAMdy61kcKAfSk_gyDamnoMaI&usqp=CAU)
La Rimi, nel suo interessantissimo saggio, mette in guardia dai più comuni e diffusi errori che si commettono quando si guarda all’infanzia. Il primo è quello di non avere consapevolezza del “popolo” e della “civiltà” dei bambini, e cioè di tutto ciò che per loro assume importanza vitale e che si tende a sottovalutare: di non saperci calare in un contesto di luci, colori, calori diversissimo da quello degli adulti. Gli altri sono lo squalificare la realtà dei bambini, i loro giochi, i loro canali cognitivi e comunicativi, anche col ricorso a un linguaggio fatto di vezzeggiativi leziosi, o, al contrario, di idealizzarla falsificandola, spesso utilizzando concetti e schemi mentali del mondo degli adulti.
“Il popolo dei bambini” è un saggio che, seppure ricco di argomentazioni e richiami scientifici (oltre che di riferimenti letterari), risulta di gradevole lettura. Per più di una ragione: è scritto in un italiano chiaro e scorrevole, il dettaglio scientifico è accompagnato dalla partecipazione emotiva dell’autrice, in alcune pagine rimbomba l’eco della vocazione poetica della Rimi.![L’utopia rivoluzionaria della civiltà dei bambini](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/12/lutopia-600x300.jpg)