HomePsicologiaMancanza di progettualità: effetti collaterali

Mancanza di progettualità: effetti collaterali

 

by Adriana Piancastelli

Molti  esperti di medicina e di psicologia sostengono che il tramonto della vita abbia inizio con la fine della progettualità, quando per eventi legati a processi biologici, mentali o psicopatologici, il cuore e la mente cessano di formulare possibilità future, di concepire disegni da realizzare e ponti che non toccheranno mai alcuna riva al di là del fiume.Mancanza di progettualità effetti collaterali

La voglia di progettare, di rinascere ogni giorno, di credere nella realizzazione di quello che la mitica Rossella O’Hara auspicava “…domani è un altro giorno…” è la molla esistenziale che scalda più del sole e più del sole regala energia per seguire una strada o anche solo un sentiero per realizzare uno spicchio di sogno o per poter almeno sognare ancora.

La progettualità è la chiave di condivisione della coppia, l’antidoto alla stanchezza della monotonia, alla banalità della routine che pure, alla fine, diventa un terreno pieno di radici.Mancanza di progettualità effetti collaterali

Se viene meno la voglia di condividere un progetto futuro, anche piccolo, o un disegno comune, anche vago, può crollare il castello di carte lasciando il posto ad una solitudine stupefatta.

Quando il rapporto cessa di evolvere in una costruzione corale la coppia implode schiantata dalla staticità della non progettualità.

La mancata capacità di gestione del futuro immediato insieme alla anaffettività del contesto familiare è spesso la spinta per l’ingresso nel branco dell’adolescente fragile.

Il comportamento antisociale è un fattore che garantisce visibilità immediata e concreta, tangibile rispetto a prospettive future anomiche ed indistinte.Mancanza di progettualità effetti collaterali

L’aggressività è il passo successivo per sentirsi leader, forte, un pò cattivo e un pò invidiato con un grido muto continuo per richiedere attenzione.

Forse anche per questo la politica delle piccole conquiste adolescenziali, negate dall’ansia di esserci sempre, di essere comunque connessi e non respinti, diventa la teoria dei piccoli passi verso territori nuovi che portano per mano verso il progetto-adulto, verso l’architettura della indipendenza.

Il desiderio di disegnare il futuro avvicina concretamente il domani dando forma al progetto che diventa costruzione con la volontà e con l’impegno.Mancanza di progettualità effetti collaterali

L’orizzonte tempo è il limite reale: avere più anni dietro alle spalle che davanti agli occhi può essere l’inizio della stasi dell’impulso al progetto.

La sensazione del sentiero che si accorcia inclina al tramonto e accompagna lentamente la non voglia di vivere. Subentra la sensazione di aver dato il meglio di se’ incalzata dai rimpianti per qualcosa che non si potrà più fare o non si potrà più avere. E non è la giovinezza o la potenza dell’energia, è l’annientamento della capacità progettuale con la preclusione inevitabile di sbocchi futuri.Mancanza di progettualità effetti collaterali

I tempi di passaggio tra una fase della vita e l’altra enfatizzano la dimensione del presente in cui si galleggia all’interno di una bolla incolore se non si riesce a creare una scala di priorità.

La riorganizzazione delle priorità è stata lo specchio costante delle giornate della quarantena pandemica.

Nella routine necessità-spesa-giornali-medicine, si sono smarriti i confini temporali del progetto.

Domani è identico ad oggi che è stato uguale ad ieri, sospesi senza tempo, immersi in città di silenzio.Mancanza di progettualità effetti collaterali

Perché il progetto ha bisogno di un termine per cominciare a prendere forma. Il “ fine pena: mai” , si è detto, crea nell’ergastolano la sensazione di non appartenere più alla vita e genera la sensazione atarassica del distacco da qualsiasi forma di passione.

Le fragilità di un futuro a-progettuale in fase pandemica stanno gelando domani imprenditoriali e perfino orizzonti culturali: dobbiamo avere un termine per dire “ da domani si ricomincia”, non è importante soltanto pensare “ andrà tutto bene” , diventa indispensabile “ ce la faremo a ripartire dal momento x, ricominceremo a produrre, a fare, a sognare”.Mancanza di progettualità effetti collaterali

Forse la fine della pandemia non troverà un’umanità migliore e non sveglierà coscienze intorpidite o economie cristallizzate nelle dinamiche della globalizzazione: è importante che i giorni a venire portino progetti, concretezza, voglia di costruire e possibilità di farlo.

L’apatia e la percezione di un tempo immobile spingono alla declinazione di somme depressive in ogni settore dell’esistenza e trascinano verso il silenzio dell’anima, più inesorabile di qualsiasi senescenza.

Facebook Comments
Adriana Piancastelli
Adriana Piancastelli
Senior Osint and Media Analyst. Ha praticato il mondo delle investigazioni e dell’intelligence. Appassionata di mare cani rock e figlia non necessariamente in quest’ordine.
RELATED ARTICLES

AUTORI

Gianfranco D'Anna
3439 POSTS0 COMMENTS
Gianfranco D'Anna
3439 POSTS0 COMMENTS
Augusto Cavadi
29 POSTS0 COMMENTS
Maggie S. Lorelli
27 POSTS0 COMMENTS
Antonino Cangemi
15 POSTS0 COMMENTS
Adriana Piancastelli
15 POSTS0 COMMENTS
Valeria D'Onofrio
11 POSTS0 COMMENTS
Vincenzo Bajardi
7 POSTS0 COMMENTS
Dino Petralia
4 POSTS0 COMMENTS
Letizia Tomasino
3 POSTS0 COMMENTS
Italo Giannola
1 POSTS0 COMMENTS
Francesca Biancacci
1 POSTS0 COMMENTS
Mauro Indelicato
0 POSTS0 COMMENTS
Leandra D'Antone
0 POSTS0 COMMENTS
Arduino Paniccia
0 POSTS0 COMMENTS
Michela Mercuri
0 POSTS0 COMMENTS