L’orizzonte della guerra si allontana e rischia di diventare sempre più apocalittico. Mosca ha infatti reso noto l’avvio di un programma di produzione di nuovi tipi di armi non convenzionali a energia diretta, armi cinetiche dotate di sistemi di controllo che utilizzano l’intelligenza artificiale.
Un annuncio che, assieme alle verifiche sullo sconvolgente massacro di Bucha, segna una ulteriore devastante svolta riguardante scenari ben più ampii dell’invasione russa dell’Ucraina. Che il Cremlino sia interessato esclusivamente agli sviluppi del conflitto e non dei negoziati di pace viene confermato dal rifiuto di Putin di incontrare il vicesegretario generale delle Nazioni Unite Martin Griffiths giunto a Mosca per trattare un cessate il fuoco umanitario in Ucraina.
La produzione di nuovi tipi di sofisticati armamenti da parte dei russi era stata anticipata nei mesi scorsi dall’intelligence occidentale che aveva tenuto una serie di vertici, uno dei quali anche in Italia, con esperti e scienziati per mettere a punto i piani di prevenzione e di difesa per le armi chimiche, batteriologiche e laser ed anche per valutare l’impatto ed il raggio di azione del fall-out nucleare, cioè della ricaduta della radioattività dopo l’esplosione di ordigni atomici tattici di ridottissime dimensioni.
Per quanto riguarda il massacro di Bucha l’Unione europea “sostiene pienamente l’indagine avviata dal procuratore della Corte penale internazionale sui crimini di guerra e sui crimini contro l’umanità, nonché il lavoro della Commissione d’inchiesta dell’ l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani “, ha detto il rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza di Bruxelles, Josep Borrell.
La Russia annuncia tuttavia una propria inchiesta, continua a negare ogni responsabilità nella strage ed a respingere ‘categoricamente’ le accuse.
“L’ideologia del ‘mondo russo’ é la stessa dell’ideologia del nazismo. Giustifica la violenza, l’omicidio, la guerra e il genocidio, e deve quindi essere respinta e condannata allo stesso modo in cui é stato condannato il nazismo, con le sue ideologie e i suoi crimini” ha affermato il metropolita di Kiev Epifanio. “I russi non sono venuti a liberare gli ucraini” ha dichiarato il Patriarca e – come riporta Orthodox Times – ha aggiunto che “centinaia, forse migliaia, di persone innocenti sono state torturate nelle settimane di occupazione russa. Nessuna necessità militare potrebbe motivare ciò, poiché i civili non rappresentavano una minaccia per gli occupanti”.
Nel quarantesimo giorno di guerra, le forze ucraine continuano frattanto a recuperare terreno nel Nord, a fronte del ritiro dell’esercito russo, impegnato a consolidare le proprie posizioni a Sud. Mosca prosegue però i bombardamenti sui principali centri urbani. Le forze ucraine hanno riguadagnato altre posizioni anche nei pressi di Chernihiv, dove il 70% degli edifici sarebbe stato distrutto o danneggiato.
L’esercito di Kiev rivendica in particolare la riconquista dei villaggi di Kolychivka, Yahidne e Ivanivka, che sarebbero ora in mano del comando operativo “Nord”, e sostiene di aver ripreso il controllo di Pripyat, insediamento nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl, dove due giorni fa é tornata a sventolare la bandiera giallo blu. Gli aspri combattimenti in corso e soprattutto le sinistre notizie sulle nuove armi di Mosca e gli ordigni nucleari tattici hanno trasformato l’intera Ucraina in un campo di battaglia.
Secondo Sun Tzu, autore di uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi, “Un esercito vittorioso prima vince, poi dà battaglia. Un esercito destinato alla sconfitta prima dà battaglia, poi spera di vincere.”