La pet therapy che allunga la vita
Fra i nuovi fattori di crescita dell’aspettativa di vita viene sempre più presa in considerazione la pet therapy, basata sull’interazione fra paziente e animale d’affezione. Una terapia che integra e rafforza le cure e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie, con obiettivi di miglioramento fisico, sociale e psico-emotivo. La pet therapy non è quindi un protocollo sanitario a sé stante, ma una co-terapia che affianca le tradizionale cure. Lo scopo è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico, soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico, sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.
Non é un caso che si registri un boom di pet therapy: é la prova della crescente solitudine e dell’isolamento delle persone anziane. Solitudine e isolamento che stanno incrinando gli equilibri sociali della società occidentale. Esigenze di socialità e di affetto che vengono compensate dagli animali d’affezione. Cani e gatti che hanno assunto lo straordinario ruolo di armortizzatori morali ed esistenziali.
L’exploit della pet terapy é tale che le Università hanno iniziato a varare dei corsi di specializzazione. Il 14 ottobre a Palermo è in programma il primo corso di perfezionamento in Intervento assistito con gli animali, promosso dal Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione dell’Università palermitana.
È rivolto a pedagogisti, medici, veterinari, educatori e psicologi. “Abbiamo seguito le linee guida per le attività assistite con gli animali, approvate a marzo 2015, così da creare le relative figure professionali. Si lavora in equipe multidisciplinari,formate dallo specialista dell’animale, lo psicologo, il medico e il veterinario” ha spiegato all’Agenzia di stampa Dire Elena Mignosi, docente di Teorie, strategie e sistemi della formazione e coordinatrice della proposta formativa.
“Tra le Regioni che hanno recepito le linee guida IAA, l’Intervento assistito con gli animali, c’é la Sicilia, e in questo modo- aggiunge Elena Mignosi- daremo la possibilità ai 28 iscritti provenienti da tutta Italia di accedere ad un albo regionale.”