Il Presidente Mattarella scongiura i rischi d’implosione istituzionale
Sul Colle sventola la bandiera di un governo neutrale in grado di scongiurare la deriva del Paese. Una sorta di esecutivo d’Atlante che si faccia carico per pochi mesi, e comunque non oltre dicembre, delle emergenze di un’Italia sull’orlo di una crisi politica che rischia di diventare istituzionale.
E’ un appello accorato ed estremo, tutt’altro che un ultimatum, se non altro per il tono mite e allo stesso tempo drammatico, quello rivolto alle forze politiche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Dopo due mesi di anatemi, veti e contorsioni, la scelta senza alternative del Quirinale per un governo di garanzia e neutralità che metta in sicurezza il bilancio dello Stato, scongiuri l’aumento dell’Iva e vari una nuova legge elettorale, delude gli acrobati delle maggioranze senza numeri parlamentari e i giocatori d’azzardo della politica.
Se sul panico di non venire rieletti di molti parlamentari, di tutti gli schieramenti, prevarranno i calcoli di quanti con nuove elezioni ravvicinate contano, o si illudono, di sfondare la soglia del premio di maggioranza, allora il governo che il Capo dello Stato si appresta a varare non otterrà la fiducia delle Camere, e comunque l’esecutivo di neutralità e garanzia condurrà in autunno il Paese al voto.
Dopo le tragedie del terrorismo e dell’attacco della mafia, l’Italia sta attraversando un altro frangente storico drammatico.
Una nuova notte della Repubblica che carica di responsabilità e richiede grandi doti di esperienza e di saggezza politica per il Presidente del Consiglio al quale sarà affidata la guida del nuovo governo che sarà varato dal Quirinale nelle prossime ore.
Dall’economista e giurista Sabino Cassese, a illustri nomi della Corte Costituzionale, come Marta Cartabia e Giuseppe Tesauro, a esperti internazionali di economia e finanza come Lucrezia Reichlin, fra i possibili nomi per Palazzo Chigi figurerebbe anche quello del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Una scelta che mai come questa volta, nei settanta e più anni della Repubblica, sarà essenziale e decisiva per trasformare in una opportunità innovativa il drammatico stallo politico che rischia di far implodere le istituzioni e precipitare il Paese nell’ingovernabilita’ permanente.