Domenica d’ammuina politica, mentre il transatlantico della Camera si appresta a sbarcare i 1009 grandi elettori alla partenza della scalata del Quirinale. L’enigmatica rinuncia di Berlusconi, un commiato col retrogusto dell’ “arrivederci Roma, se mi votate torno in pista”, ha rasserenato il cielo sopra il Nazareno e i crinali dei 5Stelle, ma ha innescato nel centro destra più problemi di quanto non ne abbia risolti.
Alla ricerca del Presidente che ancora non c’è, tutti i leader incontrano tutti, contano e arringano i propri parlamentari, mandano segnali di fumo, messaggi in codice, delineano scenari e lanciano moniti.
La vigilia domenicale si protrarrà fino all’alba del lunedì con una lunga notte prima degli scrutini. In attesa di decifrare gli esiti degli incontri a due fra Enrico Letta, Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Matteo Renzi e Matteo Salvini, e quelli riservati di Gianni Letta, a Montecitorio ai blocchi di partenza le percentuali di successo dei candidati più accreditati sono cosi suddivisibili:
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Draghi 45%
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Mattarella bis 10%
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Casellati 10%
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Casini 10%
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Moratti5%
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Cartabia 5%,
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Amato 5%
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Frattini 5%,
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Pera 5%.