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Sicilia: zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti

Sul turismo in Sicilia,  penalizzato dalle tante  via crucis dei collegamenti, pubblichiamo le interviste rilasciate a La Sicilia dai professori Marco Migliore e Giovanni Tesoriere, docenti di Ingegneria ed esperti di trasporti delle università di Palermo e Kore di EnnaSicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti
Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti
Vacanze pasquali non del tutto vissute a pieno delle possibilità offerte dalla Sicilia per gli oltre  400 mila visitatori, la metà dei quali provenienti dall’estero, che affollano l’Isola fino a tutta la settimana prossima. Il disastro della viabilità e dei trasporti della regione, limita non poco la scelta di visitare più città d’arte e zone archeologiche. Penalizzate in particolare Agrigento, raggiungibile da Palermo in almeno 3 ore, Taormina e Catania, Trapani e il ragusano.                                                                                                                                                   
Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti
Ai sei semafori che rendono estenuante raggiungere la valle dei Templi bisogna aggiungere infatti i continui cambi di corsia a senso unico sulle autostrade le interruzioni e  il pessimo stato di statali e provinciali. Lughe code e soprattutto rischi per la chiusura, che si protrae da circa 7 anni, di una carreggiata della galleria Segesta sulla autostrada per Trapani. Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti
Auto, pulman turistici e automezzi pesanti sono costretti a percorrere in doppio senso la galleria rimasta aperta, ma priva di uscite di emergenza e segnaletica adeguata. Per mancanza di tempo e le difficoltà dei collegamenti spesso per i turisti visitare i tesori d’arte dei centri dell’entroterra siciliano è pressoché impossibile.
Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti Marco Migliore
Marco Migliore
 “ La situazione al limite della impraticabilità e della sicurezza delle rete autostradale, stradale e soprattutto provinciale, incide pesantemente sull’intera  economia regionale e in particolare sul traffico sia passeggeri che  merci”,  denuncia il prof. Marco Migliore Professore associato di Trasporti presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Palermo.
“Anche le aziende di autolinee che gestiscono i servizi di trasporto pubblico  locale  – aggiunge il prof. Migliore – risultano gravemente penalizzate da itinerari costellati da restringimenti  di carreggiata e deviazioni di percorso sulle autostrade e da  carenti condizioni della sede stradale lungo le statali e  
provinciali, con conseguenze dirette sui tempi e sui costi di  percorrenza”.
Una via crucis continua per pendolari, passeggeri e turisti, alla quale si aggiungono le opere bloccate e mai completate, come la Catania-Siracusa-Gela.
Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti Giovanni Tesoriere
Giovanni Tesoriere
“La verità e che da oltre quarant’anni politici, tecnici ed imprese si sono divertiti sull’autostrada Siracusa Gela, facendola diventare nell’ordine: un ambito posto di sotto governo, un ammortizzatore sociale, un luogo da cui trarre benefici economici etc. etc.. “ rincara la dose il Prof. Giovanni Tesoriere esperto di trasporti e Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università Kore di Enna.
  • Parla per esperienza diretta?  
“Si, qualche anno fa uno dei tanti Commissari del Consorzio Autostradale mi chiede se potevo dargli un parere circa le importanti deformazioni che si erano manifestate sulla pavimentazione di un lotto appena terminato ed ancora non aperto al traffico. I risultati delle indagini furono eclatanti! I rilevati, alcuni alti anche 9 metri, erano stati costruiti utilizzando terre di scarto provenienti dagli scavi. Le argille a contatto con l‘acqua diventavano plastiche e si deformavano. 
Scrissi e firmai una relazione molto dettagliata che sortì come effetto la sostituzione immediata del Commissario che aveva osato cercare di fare chiarezza, anche perché alle imprese il materiale era stato pagato per buono.   Se percorrete la Siracusa Gela ancora oggi, nonostante i periodici ripristini, la strada si deforma. Pensate che sia successo nulla? Assolutamente no.Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti
 
  • Situazione complessiva della viabilità siciliana?

La viabilità secondaria, di competenza delle ex Provincie è stata fortemente condizionata dal mancato trasferimento di risorse per manutenzione ordinaria e straordinaria, portando ad un generale e grave degrado che necessita subito di interventi importanti. Il nuovo Governo della Regione è ben consapevole di tale problematica e sta mettendo in azione risorse finanziarie per invertire questa tendenza. Per quanto riguarda la viabilità principale gestita dall’ Anas, dopo oltre un decennio di tagli alla voce manutenzione, sono stati stanziati investimenti importanti e sono partiti i primi cantieri. Io penso che anche se la situazione ha raggiunto in questi ultimi anni condizioni che sono al limite della percorribilità secondo il codice della strada, le azioni che sono in programma potranno determinare un cambiamento deciso.

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Giovanni Tesoriere
  • Allora tutto a posto per il prossimo futuro?

Assolutamente no! Rimane il problema dei controlli sulla qualità delle opere, un problema che  rischia di fare spendere male i nostri finanziamenti. Il nostro Paese è in forte ritardo sulle modalità di controllo delle pavimentazioni stradali, altro che cemento depotenziato! Lei pensi che non esistono controlli ministeriali per i laboratori che certificano la qualità de conglomerato bituminoso. Chiunque può aprire un laboratorio e certificare la bontà della pavimentazione. Esistono soltanto due tipi di laboratori . Quelli Ufficiali delle Università, dell’Anas di Cesano e delle Ferrovie dello Stato e quelli privati autorizzati. Ma l’autorizzazione rilasciata dal Ministero riguarda soltanto i calcestruzzi e gli acciai e le prove geotecniche. Tutto i resto, come i conglomerati bituminosi delle pavimentazioni, sfuggono alle verifiche Ministeriali. Il risultato di tutto questo è una vera e propria giungla nel quale le pavimentazioni, che non sono certamente economiche, sono testate e certificate quasi esclusivamente da laboratori privati che vincono gare a ribasso con numeri assolutamente impossibili.

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Qualche anno addietro mi presi la briga di verificare i risultati delle prove sule pavimentazioni di un importante lavoro stradale in Sicilia. Sa quante prove non andavano bene? Nessuna. Eppure statisticamente  è nella norma che qualche prova non dia adeguati risultati.

In Sicilia, ma non solo, della pavimentazione stradale una sola cosa è certa: che è nera. Il resto non importa.

Ecco perché mi permetto, da docente e studioso di strade, evidenziare che i controlli sono essenziali per la buona riuscita di un’opera di manutenzione. Non vorrei che, dopo avere speso centinaia di milioni di euro, fra qualche anno ci ritrovassimo con le buche.

  • Le Università Siciliane che contributo apportano ?

Tutte le Università Siciliane hanno importanti laboratori per prove sulle pavimentazioni stradali e sono gli unici laboratori ufficiali per questi tipologia di prove, ma nessuno e dico nessuno li utilizza, Forse qualche domanda bisognerà allora farsela.Sicilia zig zag sulle strade delle vacanze la via crucis dei turisti

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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