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Rubrica di critica recensioni anticipazioni![Spielgerg e Milani film a confronto](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2023/01/cinema-650x320-1-600x295.png)
By Francesco Macchiarella
Due film catalizzano in particolare l’attenzione della critica e soprattutto del pubblico: “The Fabelmans” di Stephen Spielgerg e “Grazie Ragazzi” di Riccardo Milani.
Conoscendo la filmografia di entrambi i registi e sceneggiatori, mi son trovato ex post a elaborare involontariamente il risultato di questa sfida internazionale tra chi, come l’autore di Indiana Jones o E.T. non ha bisogno di presentazioni in tutto il mondo e chi come l’italianissimo Milani, pur non avendo la fama dell’altro, vanta una produzione di film e fiction Tv di tutto rispetto.
Non avevo granché condiviso le diffuse critiche di chi, sui social, da professionista o semplice osservatore, aveva commentato il suo ultimo film con PierFrancesco Favino e Miriam Leone , “Io Corro”, che mi aveva suscitato non poche perplessità per la credibilità del racconto e persino per l’ interpretazione dell’attore giustamente ritenuto tra i migliori di casa nostra.
![Spielgerg e Milani film a confronto](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2023/01/th-2023-01-22t134308203.jpg)
L’uscita del film di Spielberg, che, non dimentichiamo, resta ad oggi il campione mondiale di incassi nelle sale di tutto il mondo, è stato preceduto da una campagna mediatica che ha puntato sulla ovvia curiosità suscitata dal film presentato come l’autobiografia del vincitore di due premi oscar uno dei quali per l’indimenticabile “Schindle’r List, oltre che numerosi altri premi e riconoscimenti in tutte le più importanti rassegne internazionali.
Il film dura circa due ore e mezza e si apre con la scena dei genitori del regista che percorrendo una lunga fila per entrare al cinema, accompagnano il piccolo Spielberg alla visione del suo primo film. La scena cui assiste il bimbo futuro regista, al quale i genitori hanno assicurato vedrà quanto di più magico possa assistere, è tra le più dirompenti di tutto il lungometraggio. E’ quella che vede uno scontro con effetti disastrosi di un treno che travolge una macchina che procede sui binari in senso contrario nel tentativo di fermare il convoglio con non meglio identificabili intenti criminali. Una scena filo conduttrice di The Fabelmans.![Spielgerg e Milani film a confronto](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2023/01/th-2023-01-22t134448844.jpg)
Non c’é dubbio che la mano delicata di Spielberg pervade tutto il film, che è un chiaro omaggio alla memoria dei suoi genitori e soprattutto della madre, una pianista in perenne attesa d’esibirsi in un concerto che non sappiamo se si sia mai svolto.
La mano del maestro rende gradevole questo strano evolversi autoanalitico di se stesso ragazzino fino all’età post adolescenziale e poco oltre, ma resta il fatto, a mio avviso che in 157 minuti la pur interessante trama non riesce a coinvolgere, se non per la consapevolezza di assistere alla storia personale del più venerato dei registi.
Seppure li dividano poco più di dieci anni di età, Riccardo Milani appartiene all’epoca successiva a quella di Spielberg, e certamente il regista italiano avrà avuto quel gigante tra le sue fonti di ispirazione.![Spielgerg e Milani film a confronto](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2023/01/th-2023-01-22t135025146.jpg)
Paralleamente all’autoanalitico film del regista americano, “Grazie Ragazzi” è incentrato sulla storia di un attore. Confesso che la curiosità era quella di vedere Antonio Albanese cimentarsi in un ruolo che non fosse infattamente qualunquemente, pure nella consapevolezza che il film è un remake della pellicola francese “Un Triomphe”, tratto da una storia realmente accaduta.
La storia appunto di un attore quasi in disarmo, ridotto a campare doppiando film porno, che decide di accettare l’offerta di un vecchio amico, collega e gestore di un teatro di condurre un corso di recitazione per detenuti ai quali si convince da quasi subito di far interpretare “Aspettando Godot” perché quegli stessi sbandati che imparerà presto a conoscere “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro…”.
Il film ha un ritmo inaspettato e rivela le capacità degli attori-detenuti di interpretare ruoli decisamente non facili, quanto credibili in quella escalation di successi che la loro pièce riscuoterà in diversi Teatri italiani. Con uno spettacolo finale all’Argentina di Roma che avrà un epilogo singolare e commovente.
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Eccellente l’interpretazione di Albanese che si rivela credibile e magistrale nella sua interpretazione del personaggio alle prese con un mondo, quello carcerario, che non conosceva, ma nel quale si districa con sicura maestria, con la “spalla” della ottima Sonia Bergamasco che interpreta la Direttrice del carcere di Piombino e che rimarrà via via coinvolta dall’esperienza.
L’inconsapevole sensazione di aver interpretato questa doppia e ravvicinata visione come una sfida, vede a mio avviso la vittoria e di non poco del film di Milani che, va ricordato, firma una co-sceneggiatura con Michele Astori come non va dimenticata la interpretazione dell’amico attore Vinicio Marchioni.
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