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Trend intelligence analysis: cyber security ed equilibri strategici

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Trend intelligence analysis cyber security ed equilibri strategiciSeconda parte delle analisi e delle previsioni a medio e lungo termine degli equilibri geo politici, strategici  per l’Italia e dintorni. Questa la sintesi degli scenari.

  • Cyber security

Oltre all’aumento esponenziale come già  nel 2017, di cyber minacce sempre più sofisticate e dello spionaggio elettronico blurred boundaries dai confini sfocati , mediante l’impiego di coppie di malware, trojanized, botnet e data breach, nel 2018 è preventivabile una espansione dell’attività del dark web, con tutte le sue terribili potenzialità criminali,  e degli attacchi sistematici a imprese, sistemi finanziari  e criptovalute. Questa  la genesi e la dinamica delle problematiche:

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  • Elezioni italiane

Attenzione altissima per la possibilità di attacchi hacker per le politiche del 4 marzo.  Secondo report specializzati, per limitare al massimo manipolazioni e falsificazioni sarà necessario indirizzarsi verso un sistema ibrido cartaceo ed elettronico. Più difficile invece disinnescare preventivamente la disinformazione State sponsored supportate da falsi account esteri sui social network

  • Strutture critiche

Essenziale blindare e rendere impermeabili a minacce persistenti e avanzate, provenienti in particolare dall’Asia e dall’area del pacifico, le infrastrutture dei trasporti, i sistemi sanitari, elettrici, idrici, di produzione alimentare ecc.

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  • Botnet su IoT

Lo sviluppo dei sistemi che consentono il furto dell’identità digitale e l’accesso ai codici su Iot, l’Internet Of Things, costringerà i governi a imporre delle regole ai produttori di dispositivi connessi alla rete. L’alternativa è uno scenario da Cyberwars.

  • Terrorismo islamico

Nonostante l’azzeramento territoriale e la sconfitta militare del sedicente stato islamico, Daesh continua a costituire, oltre che una minaccia a livello locale ed internazionale, anche una cyber minaccia. In particolare per quanto riguarda la propaganda, l’arruolamento e la diffusione del fondamentalismo jiadista tramite Internet. L’apparato mediatico Isis si sta concentrando verso la creazione, manuale o robotizzata, di un numero crescente di account gestiti da un dispiegamento di disseminatori e bot dedicati anche alla ripubblicazione di vecchie produzioni. Sotto questo aspetto il 2018 potrebbe rilevarsi l’anno della crescita dei jiadisti nativi digitali. Con una ulteriore  perpetuazione generazionale del terrorismo islamico.

  • Equilibri geostrategici

Le crescenti tensioni in molte aree, il tutti contro tutti in Medio Oriente, il rischio nucleare della penisola coreana, l’espansionismo militare di Putin e quello territoriale ed economico della Cina, le suggestioni nazionalistiche della politica americana, presentano variegate particolarità analitiche. Questo il riepilogo riguardante le aree di maggiore interesse per l’Italia:

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  • Africa

Le difficoltà strutturali di molti paesi africani costutuiscono la matrice dei flussi di migrazione, i traffici di armi e i conflitti etnici e religiosi potere. Lo sviluppo dell’area sub sahariana vede in recessione l’economia di Sudafrica, Nigeria e Angola, ma in crescita Ghana Etiopia,Costa d’Avorio e Senegal. La crescita delle tensioni nell’area del Sahel metteranno a dura prova anche la tenuta del contingente italiano presente in funzione di coordinamento per la formazione militare e la vigilanza per le emergenze di terrorismo ed emigrazione.

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Il Presidente Al Serraj e il Generale Haftar
  • Libia

Le elezioni che si dovrebbero svolgere fra la fine della primavera e l’estate, e comunque entro il 2018, rappresentano lo snodo dell’attuale situazione di caos e guerra civile strisciante. Due i principali antagonisti politici: il  Presidente del Governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayaz al Serraj, ed il Generale Kalifa Haftar, sostenuto da Russia ed Egitto. All’incertezza complessiva si aggiungono le tensioni fra le varie tribù ed il ruolo delle minoranze etniche, a cominciare dalla comunità berbera. Il rischio principale è rappresentato dalle infiltrazioni dei superstiti del sedicente stato islamico che tentano di costituire delle enclave fondamentaliste, una sorta di “stato islamico del grande Sahara”,  in particolare al confine con Algeria e Niger da dove è possibile spostarsi nell’Africa sub sahariana e in Tunisia. Una enclave con collegamenti con i terroristi di  Boko Haram in Niger.

  • Somalia

Ulteriore deterioramento delle conidizioni di sicurezza a causa del progressivo, ritiro previsto entro il 2020, dell’Amisom, la missione di pace dell’Unione Africana.

  • Corno d’Africa

Grazie alla sua posizione strategica continuerà ad attirare investimenti  dia da parte di Iran, Turchia e India che di Cina, Russia, Usa e Europa. In particolare Pechino realizzerà a Gibuti la sua prima base militare in Africa e proseguirà  nel contempo ad intensificare i cospicui investimenti in tutta l’Africa e in particolar modo in Sudan.

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Lavori di realizzazione della base cinese a Gibuti
  • Medio Oriente

Aumento da parte di Usa e Israele del contrasto dell’influenza iraniana in Libano e Siria. Possibili modifiche all’accordo sul nucleare iraniano.

Intensificazione della conflittualità nell’area in particolare attraverso le “guerre per procura” in Siria dove, si accentueranno le divergenze fra Turchia, Russia e Iran

Arabia Saudita: progressi delle riforme socio economiche, ripresa del mercato petrolifero mondiale

Yemen: altro esempio di “ guerra per procura” fra Arabia Saudita e Iran.  Starebbe prevalendo la coalizione delle tribù filo saudite.

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Mosca
  • Russia

L’accelerazione della domanda internazionale e la stabilità del prezzo del petrolio determinerà una crescita del Pil a + 2,0%  Le elezioni presidenziali e regionali costituiranno un importante test per il Cremlino che nonostante la crescita del Pil dovrà affrontare possibili crisi per la stagnazione economica. Punti cruciali: in discussione l’accordo con gli Usa sugli armamenti, le prospettive della strategia di Putin della cosiddetta “guerra ibrida” che si prefiggerebbe di minare l’unità della Nato e dell’Unione Europea; situazione di stallo fra Mosca e occidente per i negoziati riguardanti il conflitto in Ucraina.

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I Presidenti della Russia Putin e della Cina Xi Jinping
  • Cina

Pechino sfrutterà la distrazione americana per la Corea del Nord per intensificare l’espansione nel sud est asiatico e nel Pacifico. Tuttavia é prevedibile che gli Stati Uniti accentueranno l’offensiva economica contro la Cina, ma senza superare i limiti dello scoppio di una vera e propria guerra commerciale. Il forte rallentamento del settore immobiliare e le scadenze del debito societario aggraveranno le pressioni finanziarie sul paese, ma Pechino dovrebbe comunque essere in grado di prevenire una crisi del debito sistemico. Secondo il report annuale di Eurasia Group i pericoli maggiori potrebbero essere legati alla tentazioni cinesi di riempire il vuoto di leadership americana ed un possibile inizio di guerra fredda tecnologica giocata sul dominio di settori come l’intelligenza artificiale  e sul rifornimento agli altri paesi di infrastrutture e servizi primari.

  • India e Pakistan

Capovolgimento delle alleanze in corso: al lento logoramento delle relazioni fra Stati Uniti e Islamabad, a causa delle coperture pakistane ai talebani in Afganistan, si stanno sovrapponendo rapporti sempre più stretti fra il Governo pakistano con Russia, Iran e in parte anche con la Cina. Mentre Washington sta intensificando la partnership con New Delhi.

  • America Latina

Nel 2018 l’amministrazione Trump proverà ad attuare una politica più protezionistica e aggressiva nell’ambito del Wto, mettendo nel mirino , oltre a Cina e Giappone, soprattutto il Messico.

Tensioni al Congresso e nei tribunali federali Usa per l’eventuale ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal Nafta, l’accordo di libero scambio nord americano.

Brasile e Argentina tenteranno di attuare riforme interne, ma saranno frenate dalle elezioni interne,e spingeranno il Mercosur, il mercato comune latino americano,  a stringere accordi commerciali con altri blocchi economici

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Il Presidente del Venezuela Maduro

Accentuazione delle tensioni fra Usa e Venezuela. Washington insisterà, minacciando sanzioni, perché si svolgano elezioni libere e ostacolerà il tentativo del presidente Maduro di perpetuare il regime antiamericano instaurato da Chavez.

 

 

 

 

 

 

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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