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Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia

Un otto marzo che non ti aspetti in Svizzera e una giornata internazionale della donna caratterizzata dall’impegno crescente della magistratura e delle forze dell’ordine in Sicilia.

Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia
Lavoratrici svizzere in sciopero

In molti dei 26 cantoni della Svizzera, e in particolare nel Canton Ticino, le disparità fra uomini e donne sono ancora notevoli. Le donne elvetiche hanno ottenuto il diritto di voto e di eleggibilità soltanto nel 1971, ma solo nel 1990 la loro partecipazione politica si è imposta integralmente anche a livello comunale e cantonale.

Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia
Laura Incandela

“E nonostante la costituzione svizzera sancisca il diritto delle donne ad  salario di uguale valore a quello degli uomini esiste ancora una differenza retributiva fra il 14,4 e il16,6%” afferma Laura Incandela, giornalista siciliana che da anni  lavora a Lugano nel settore dell’informazione delle pari opportunità.

Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia
Annamaria Picozzi

In Italia e in particolare in Sicilia, invece , come sottolinea Annamaria Picozzi, Procuratrice aggiunta della Procura di Palermo l’entrata in vigore della normativa sul cosiddetto codice rosso sta incidendo notevolmente: “E’ una  legge che aiuta moltissimo le donne a proteggersi dalla violenza domestica e di genere, ma poi è necessario far ripartire le loro vite attraverso interventi economici strutturali a sostegno del lavoro e della famiglia” spiega la magistrata.  

  • Quanto e come è diverso questo 8 marzo al tempo della pandemia?

Annamaria PicozziUn otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia

È un otto marzo che prende atto di quella che è stata definita “una pandemia silenziosa” : l’uccisione di tante donne per mano del marito, del compagno, del figlio nel silenzio di questa società che ormai è assuefatta alla notizia dei femminicidi e quasi non ci fa più caso. È un otto marzo che vorrebbe celebrare le battaglie per garantire alle donne pari opportunità nel mondo del lavoro e che invece ha visto le donne vittime principali della perdita di posti di lavoro da Covid-19.

Laura IncandelaUn otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia

È senza dubbio un 8 marzo carico di aspettative.  Le donne Svizzere e nella fattispecie quelle del Canton Ticino stanno lottando su diversi fronti per ottenere la sacrosanta uguaglianza di genere. La Business & Professional Women, la più importante associazione femminile della Svizzera, insieme all’università SUPSI, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e soprattutto con il patrocinio del Consiglio di Stato, proprio in occasione dell’8 marzo, lancerà il primo corso in Ticino, per le donne che vogliono entrare a far parte dei Consigli di Amministrazione. Un percorso formativo importante che darà una certificazione prestigiosa in Svizzera e anche all’estero. Una vera e propria rivoluzione per questo cantone. 

  • L’evolvere delle generazioni segna una svolta positiva o spesso su base regionale è ancora tutto ancorato alla disomogeneità culturale delle province?

Annamaria Picozzi

Il fenomeno della violenza domestica e di genere è assolutamente trasversale sia sul piano territoriale che su quello sociale. Non c’è un territorio in cui può dirsi più diffuso per ragioni culturali. Va detto però che nei territori ove maggiore è il disagio economico e sociale diventa più difficile il percorso delle donne di riscatto dalla violenza. Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia

Laura Incandela

In tema di parità donna-uomo la Svizzera procede alla velocità del bradipo, ma sono fiduciosa, credo che siamo nella giusta direzione. Probabilmente la Svizzera tedesca, percepisce in maniera più evidente “l’aria fresca” del modello scandinavo, quello più evoluto di tutta l’Europa. In Ticino, sarebbe fondamentale un cambio di passo dal punto di vista culturale. Pensiamo al modello educativo e formativo della scuola in tema di parità di genere: sono ancora troppo poche le donne che studiano e lavorano in ambito scientifico. Uno degli stereotipi esistenti dentro il sistema formativo è quello di una presunta scarsa attitudine delle studentesse verso le discipline stem, acronimo dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, che conduce a un divario di genere in questi ambiti sia interno al percorso di studi che nelle scelte di orientamento prima e professionali poi.

  • Cosa servirebbe per superare complessivamente l’attuale situazione?

Picozzi

Dobbiamo riscrivere completamente la dinamica delle relazioni tra generi, dobbiamo educare i bambini e i ragazzi alla socialità e ai sentimenti e per gli adulti dobbiamo sensibilizzare le donne al rispetto di sè e della propria dignità.

Incandela

Occorre impegno e tenacia da parte delle donne. Non mollare mai. Le organizzazioni femminili del territorio svolgono un lavoro intenso e immenso, in quanto c’è in ballo la qualità della vita professionale e lavorativa delle future generazioni. Occorre puntare su programmi che possano preparare al meglio le donne, che si tratti di mentoring oppure corsi di formazione.Un otto marzo che non ti aspetti fra Svizzera e Sicilia

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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