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Verso una chiesa rinnovata: le provocazioni di due presbiteri

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Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by Augusto Cavadi

Negli ultimi anni due presbiteri palermitani, Francesco Romano e Cosimo Scordato, hanno pubblicato sul “Giornale di Sicilia” delle considerazioni su eventi della cronaca civile ed ecclesiale.

Poiché i loro articoli sono stati sempre apprezzati, anche da chi non li ha condiviso in parte o per nulla, una selezione di essi è stata adesso edita in un volume unico, La Chiesa…strada facendo. Modesto contributo pro-vocatorio al Sinodo, Presentazione di Giuseppe Savagnone (Spazio Cultura Edizioni, Palermo 2023, pp. 140, euro 16,00).Verso una chiesa rinnovata: le provocazioni di due presbiteri

Una sia pur veloce scorsa all’indice permette di farsi un’idea delle tematiche ‘calde’ affrontate, con franchezza, dai due autori: dalle sperequazioni socio-economiche scandalose all’interno del nostro Paese alle politiche europee della gestione dei flussi migratori; dall’obbligo di castità celibataria dei preti al divieto di ordinazione ministeriale delle donne; dalle reazioni di varie Chiese cristiane in caso di conflitti bellici alle discriminazioni nei confronti di chi si ritrova con orientamenti sessuali omo-affettivi.

Non è senza significato che la Collana editoriale che ospita questo volume si chiami Humanitas. Libero pensiero: infatti gli interventi rivelano una duplice libertà intellettuale.

Innanzitutto perché Franco Romano e Cosimo Scordato esprimono, da cittadini, le loro opinioni su fatti e personaggi della cronaca, senza auto-censurarsi. Qualcuno potrebbe obiettare che non siamo sotto un regime dittatoriale né di Destra né tanto meno di Sinistra.

Ma, a ben vedere, le cose non sono così semplici. Sarà capitato anche a voi di chiedere una firma o una qualche altra forma di solidarietà a sostegno di questa o quella campagna. Sino a quando si tratta di battaglie generiche (contro “la” mafia o contro l’inerzia “della” politica), è facile ottenere un’adesione.

Ma, se si passa dalla denunzia della mafia o del ceto politico in generale alla denunzia di determinate operazioni mafiose o di determinate posizioni politiche, ecco che molti interlocutori storcono il naso: “Ho famiglia anch’io, non si sa mai di chi si potrebbe aver bisogno nella vita”.

Sarà perché don Romano e don Scordato non hanno famiglia (a dispetto dell’adagio secondo cui la castità sarebbe una virtù che i preti si trasmettono da padre in figlio…), essi esprimono con libertà civica, pur senza attacchi velenosi  ad personam, le loro critiche.

Ma la loro libertà di pensiero e di scrittura é, per così dire, elevata al quadrato dalla condizione di preti cattolici. Tale condizione imporrebbe una cautela supplementare dal momento che essi prendono spesso le distanze non solo dai poteri civili, ma anche dalle autorità ecclesiastiche.Verso una chiesa rinnovata: le provocazioni di due presbiteri

Anche all’interno della Chiesa cattolica ci sono gerarchie da rispettare perché dai “superiori” dipendono le “carriere” degli “inferiori”: solo chi, come i nostri due autori, ha rinunziato, sin da giovane, a scalare i gradini verso le posizioni apicali (che, non senza ipocrisia, si chiamano di “servizio” e non di “potere”) può permettersi di parlare con la virtù cristiana della parresìa (franchezza).

Certo, oggi, con papa Francesco, per un presbitero parlare liberamente é più facile che durante i pontificati di Giovanni Paolo II o di Benedetto XVI : ma si sa che le stagioni mutano, che la Chiesa cattolica potrebbe darsi una svolta a U dopo la morte o le dimissioni di Francesco e che l’episcopato oggi in dissenso con lui ( con i suoi sostenitori ‘progressisti’) ha la memoria lunga…

Che dire, in conclusione? Che il destino dei libri liberi dipende dalla libertà dei lettori. Sappiamo che in Italia i lettori sono pochi: si può solo sperare che, tra questi pochi, i soggetti spregiudicatamente curiosi siano molti.Verso una chiesa rinnovata: le provocazioni di due presbiteri

 

 

 

 

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Augusto Cavadi
Augusto Cavadi
Giornalista pubblicista, Filosofo. Fondatore della Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone di Palermo
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