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Zelensky da Presidente per caso a condottiero

L’arma segreta con la quale l’Ucraina sta resistendo all’invasione della superpotenza russa e probabilmente sta vincendo la guerra é  Volodymyr Zelensky.

Zelensky da Presidente per caso a condottiero
Zelensky al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella

La “giornata particolare” a Roma, fra le  varie peculiarità della personalità del Presidente ucraino, ha evidenziato la sua crescente statura di leader internazionale che in pochi gli accreditavano fino a pochi mesi addietro.

Interprete e protagonista assoluto della volontà del suo popolo di non piegarsi all’aggressione di Mosca, Zelensky ha assunto nell’ora più buia di Kiev la guida morale e operativa del paese, rifiutando a rischio della vita di essere trasferito in tutta sicurezza in Polonia mentre gli spetnaz, le spietate truppe speciali russe, lo braccavano per ucciderlo. “Mi servono armi per difendere l’Ucraina non un passaggio per fuggire” rispose ai diplomatici americani e inglesi che lo volevano mettere in salvo, lontano da Kiev.

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Zelensky a Kiev all’inizio dell’invasione russa

La trasfigurazione da attore comico eletto presidente per caso, a leader simbolo e condottiero dell’Ucraina avviene in quel preciso momento. Una metamorfosi che ha rappresentato l’esempio e la guida per l’eroica resistenza ucraina. Non c’é stato nessuno dei circa 500 giorni di bombardamenti e devastazioni, durante i quali l’armata russa ha tentato invano di invadere l’Ucraina, che non hanno visto l’arma segreta Zelensky mobilitare i leader e le opinioni pubbliche di tutto il mondo per denunciare le atrocità compiute dai russi e per ammonire l’occidente che se cadeva Kiev sarebbero stati invasi altri paesi e la stessa Europa. Invitando tutti i leader mondiali nella capitale ucraina semidistrutta, da Biden a Macron, da Von der Lyen a Johnson e Sunak, da Draghi e Giorgia Meloni al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, il Presidente Zelensky ha mostrato loro le terribili prove del genocidio e dei crimini di guerra perpetrati dai russi ed è riuscito a ottenere il sostegno militare ed economico indispensabile, per resistere prima e poi contro-attaccare le truppe di Putin.

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Zelensky e il Segretario Generale dell’Onu Guterres

L’identificazione degli ucraini col loro Presidente é totale e commovente. Lo si è visto anche a Roma dove i connazionali lo hanno acclamato in lacrime sotto la pioggia.

La tappa romana, dopo le visite al vertice a Washington, Londra, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Varsavia e domani anche Berlino, ha ulteriormente esaltato il ruolo essenziale di Zelensky che è riuscito a parlare prima ancora che ai leader istituzionali e politici del nostro paese al cuore degli italiani, con un atteggiamento semplice e coraggioso e parole che hanno evocato le sofferenze e la capacità di non darsi mai per vinti degli ucraini.

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Quirinale: Zelensky e Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dall’inizio dell’invasione non ha mai smesso di incoraggiare l’Ucraina e di condannare con fermezza l’aggressione russa, ha avuto per Zelesnky nell’incontro al Quirinale parole ed espressioni di grande partecipazione e solidarietà. Parole talmente toccanti e sentite da ricordare quelle unicamente usate dal Capo dello Stato per rendere onore ai martiri della resistenza italiana e agli eroi civili della lotta contro la mafia.

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Zelensky a Palazzo Chigi con la Premier Giorgia Meloni

Abbracci e tantissimo affetto a Palazzo Chigi anche da parte della Premier, più volte sconvolta e in lacrime durante la recente visita in Ucraina nelle zone epicentro delle atrocità russe. “L’ Italia scommette sulla vittoria dell’Ucraina e sostiene l’indipendenza e la sovranità di Kiev. Auspichiamo la pace, purché sia una pace giusta” ha affermato significativamente Giorgia Meloni, che ha ricordato l’impegno italiano per accelerare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

“L’Italia era ed é dalla parte giusta, dalla parte della verità in questa guerra. Ci stiamo muovendo nella direzione della vittoria. La vittoria significa la pace per il nostro Stato”, ha risposto Zelensky che ha ringraziato per l’importante assistenza militare “che dà all’Ucraina – ha detto – la capacità di resistere all’aggressione russa”.

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Papa Francesco e il Presidente ucraino

Di grande rilievo internazionale e insieme diplomatico e umanitario, l’incontro molto sentito e partecipato di Zelensky con Papa Francesco. Un’udienza pontificia che ha segnato il top del riscontro mediatico globale della visita a Roma del Presidente ucraino.

Papa Francesco ha donato all’ospite una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Zelensky ha donato al Papa un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile.

Dal riserbo assoluto sui 40 minuti di colloquio a porte chiuse, trapela soltanto l’espressione distesa e lo sguardo soddisfatto del Presidente all’uscita dallo studio privato del Pontefice, che gli avrebbe proposto diverse ipotesi di negoziati e d’avvio di trattative.Zelensky da Presidente per caso a condottiero

Implicita da parte Vaticana la possibilità di coinvolgere la Chiesa ortodossa Russa per verificare la possibilità di riscontri da parte di Putin.

La via della pace proposta da Papa Francesco é un sentiero di buona volontà e di speranze. Un sentiero esile, ma persistente che si prefigge di fare breccia nel cuore di tutti coloro che si rendono conto dei rischi e delle immani carneficine determinate dalla guerra in atto. “Non c’è via per la pace. La pace è la via.” Affermava il celebre monaco buddista Thích Nhất Hạnh.Zelensky da Presidente per caso a condottiero

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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