Quando scompare un’attrice famosa come Catherine Spaak, che ha celebrato nel giorno di Pasqua gli ultimi istanti dell’esistenza, rimbalzano tutti i suoi e i nostri ricordi.
Diva naturale, ma talmente antidiva da risultare una star poliedrica alla quale si addiceva esclusivamente il superlativo: bellissima, bravissima, caparbissima, Catherine Spaak aveva debuttato a 15 anni, nel 1960, nel film «Dolci inganni» di Alberto Lattuada ed era diventata subito famosa con altri due film cult, «La voglia matta» di Luciano Salce e soprattutto «Il sorpasso» di Dino Risi.
Figlia d’arte, era la secondogenita di Claudine, attrice, e Charles Spaak, sceneggiatore del capolavoro “La grande illusione”, ma anche fratello del Premier belga
Parallelamente all’exploit cinematografico, incide per la Ricordi due 45 giri diventati la colonna sonora delle generazioni dei mitici anni ’60 : «Quelli della mia età», ( “Tous les garçons et les filles” cantata in francese da Françoise Hardy) e «Noi siamo i giovani», che egemonizzano le hit parade grazie anche ai sabato sera televisivi in cui la Spaak è ospite fissa. Sono gli anni che la vedono vincere (nel 1964) il David di Donatello e pubblicare 7 album di 33 giri.
Protagonista di numerosi film di successo ( La vacanza, La Noia, La Parmigiana, Claretta, Cari genitori, Io e Caterina, L’armata Brancaleone, La matriarca, Il piacere e l’amore, Una ragazza piuttosto complicata, Il gatto a nove code, Tandem, Fosca e tanti altri) alternando cinema, musica leggera e teatro si trasforma anche in una conduttrice televisiva di prim’ordine alla guida per 15 anni di “Harem” originale e antesignano talk-show di successo di Rai 3.
In ogni puntata Catherine Spaak ospitava a turno tre donne famose, discutendo con loro di temi intimi o attuali in un’atmosfera di complicità. Alla fine della trasmissione veniva svelato l’ultimo ospite del programma, un “uomo misterioso” che aveva assistito dietro una grata alle precedenti interviste.
Quattro mariti e due figli, Catherine Spaak ha interpretato soprattutto se stessa e vissuto costantemente sull’onda dell’autenticità e della ricerca della felicità.