HomePagineCome cambiare il mondo dopo il tramonto della politica?

Come cambiare il mondo dopo il tramonto della politica?

PAGINE

Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by Augusto Cavadi

Chi sin dagli anni Sessanta del secolo scorso ha investito il meglio di se stesso per curare la polis, trovandosi ai nostri giorni nel mezzo di una Terza guerra mondiale “a pezzi” (copyright Papa Francesco) e nella previsione  scientifica di un disastro ambientale planetario irreversibile, é tentato o di ripiegarsi nella disperazione o di concentrarsi nell’accaparramento di tutto l’utile egocentrico ancora disponibile.Come cambiare il mondo dopo il tramonto della politica?

Qualcuno, testardamente, cerca strade nuoveper perseguire ideali antichi. E’ il caso di Annibale C. Raineri che in Ancora. Cambiare il mondo nel tramonto della politica (Navarra, Palermo 2022) racconta, in una sorta di zibaldone in cui intreccia vari generi letterari, la sua storia e soprattutto la sua ricerca attuale.

Non so che effetto possa avere in un giovane, ma per coetanei dell’autore – come me – si tratta di una lettura davvero interessante, a tratti avvincente. La nostra generazione di ultrasettantenni è orfana di qualcuna delle “grandi narrazioni” tramontate (nel caso di Raineri del marxismo-leninismo) ed è segno di maturità riconoscere il valore di ciò che si è perduto senza nasconderne i limiti oggettivi. Poiché non ci si impegnava solo intellettualmente, si è rimasti orfani anche di organizzazioni collettive alle quali si affidava la propria intera esistenza nella certezza che esse, in cambio, avrebbero realizzato i mutamenti colossali impossibili agli individui isolati (nel caso di Raineri la CGIL prima, Rifondazione Comunista dopo) (pp. 120 – 135). E adesso – nel tempo in cui, secondo la fulminante battuta di Altan, l’utopia non è al governo ma neppure all’opposizione – che resta?

Nel diluvio generale, non resta che costruirsi un’arca che, nel caso dell’autore, è l’ Arca di Lanza del Vasto, un movimento d’ispirazione gandhiana fondato in Francia nel 1948 e presente in vari continenti.

Raineri, scoperta questa proposta di paradigma interpretativo e operativo, vi ha aderito con la moglie Cecilia sino a diventare responsabile della comunità siciliana delle “Tre finestre” a Belpasso, nelle pendici dell’Etna: si è trattato – come spiega egli stesso – di intraprendere una via di “rivolgimento” del “lungo processo di occidentalizzazione/modernizzazione del mondo” che può apparire “propriamente reazionaria (anzi cattolico-reazionaria, cosa che ad una persona come me , che si professa atea e con una lunga militanza non rinnegata nella estrema sinistra, ha creato non poche difficoltà di approccio)”.

Ma rivoluzionare ha un vincolo essenziale con ‘rivoltare’, ed io credo che oggi, se accettiamo il rischio di porci all’altezza del tempo che viviamo, siamo obbligati dalla cosa stessa a tentare un pensiero rivoluzionario nel senso del rivoltamento ” (p. 176).Come cambiare il mondo dopo il tramonto della politica?

La trama di questo progetto di “sottrarsi alla logica che produce il diluvio, sottrazione come atto positivo di assunzione di un altro punto di vista e di un altro modo-d’essere” (p. 204) rispetto alla triade guerra/capitale/patriarcato, viene esposta in dialogo con giganti del passato (da Sofocle a Marx e Weber) ed anche con Simone Weil, Christa Wolf, Hannah Arendt, Walter Benjamin e molte altre figure dell’ultimo secolo e mezzo: una trama impossibile da riprendere, almeno in questa sede, senza banalizzarla eccessivamente.

Il lettore incuriosito potrà accostarvisi da sé, incoraggiato anche da un linguaggio quasi sempre accessibile e non di rado poetico. Difficilmente se ne pentirà: lo indurranno a maggiore consapevolezza tanto i passaggi in cui si riconoscerà quanto gli altri con cui non si avvertirà in sintonia.

Sarà come leggere un testamento (anche se a babbo vivo e vegeto!) che vuole consegnare, ai figli biologici e non solo, più che una “eredità” una “testimonianza” (cfr. pp. 231 – 240) da accogliere con la gratitudine critica che i veri “padri” si aspettano dai veri “figli”.

Anche in futuro, infatti, varrà ciò che è stato valido sino a oggi: “non cadere nella trappola di ‘riempire’ la domanda del proprio presente con la ricetta dell’altro è il solo modo che abbiamo di esser fedeli a noi stessi” (p. 236) e, in fondo, anche all’altro.Come cambiare il mondo dopo il tramonto della politica?

Facebook Comments
Augusto Cavadi
Augusto Cavadi
Giornalista pubblicista, Filosofo. Fondatore della Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone di Palermo
RELATED ARTICLES

AUTORI

Gianfranco D'Anna
3459 POSTS0 COMMENTS
Gianfranco D'Anna
3459 POSTS0 COMMENTS
Augusto Cavadi
31 POSTS0 COMMENTS
Maggie S. Lorelli
27 POSTS0 COMMENTS
Antonino Cangemi
16 POSTS0 COMMENTS
Adriana Piancastelli
15 POSTS0 COMMENTS
Valeria D'Onofrio
12 POSTS0 COMMENTS
Vincenzo Bajardi
9 POSTS0 COMMENTS
Dino Petralia
4 POSTS0 COMMENTS
Letizia Tomasino
3 POSTS0 COMMENTS
Italo Giannola
1 POSTS0 COMMENTS
Francesca Biancacci
1 POSTS0 COMMENTS
Mauro Indelicato
0 POSTS0 COMMENTS
Leandra D'Antone
0 POSTS0 COMMENTS
Arduino Paniccia
0 POSTS0 COMMENTS
Michela Mercuri
0 POSTS0 COMMENTS