Cure tumori: robot salva cervello
Un robot per il cervello. Dall’urologia, alla chirurgia esofago-gastrica, dall’oculistica all’oncologia e in particolare agli interventi di microchirurgia per la rimozione dei tumori cerebrali. Il futuro della medicina è strettamente connesso allo sviluppo della chirurgia robotica. Notevoli i livelli di successo raggiunti in termini di guarigioni e salvataggio di vite.
Negli ultimi dieci anni di ricerche un team di ricercatori di istituti internazionali, tra cui il Politecnico di Milano, l’Università di Milano, il San Raffaele, l’Università di Groningen e l’Università di Monaco, è arrivato a realizzare i primi prototipi di sonde miniaturizzate, flessibili e controllabili di nuova generazione, che permetteranno di raggiungere e curare regioni profonde del cervello in tutta sicurezza per il paziente.
Nel trattamento dei gliomi cerebrali, un particolare tipo di tumore molto aggressivo, un approccio sinergico all’intervento chirurgico è, infatti, il rilascio controllato e localizzato di farmaci, per il quale attualmente vengono utilizzati cateteri rigidi e rettilinei, che rendono di difficile esecuzione l’aggiramento di eventuali ostacoli incontrati lungo il percorso verso la lesione tumorale.
Grazie a moderne tecniche di risonanza magnetica, che consentono di studiare la struttura del tessuto nervoso e le connessioni tra le diverse aree cerebrali, il team di neuro-radiologi dell’Università Vita-Salute San Raffaele fornirà immagini ad alta risoluzione che permetteranno di visualizzare in modo accurato le strutture coinvolte dal tumore.
Sulla base delle immagini ottenute verrà pianificata la traiettoria del catetere robotico, che sarà poi guidato dal neurochirurgo attraverso uno speciale joystick. Un sistema esterocettivo, situato all’esterno del catetere, lo localizzerà mediante l’acquisizione di immagini ad ultrasuoni intra-operatorie, mentre un sistema di sensori posizionati sul catetere ne misurerà la curvatura, garantendo l’aderenza alla traiettoria pianificata e l’assoluta sicurezza per il paziente.
Il chirurgo sarà quindi in grado di monitorare visivamente l’avanzamento della sonda robotica fino al raggiungimento della sede desiderata per la terapia, ove i farmaci saranno rilasciati attraverso il catetere.
Per sviluppare, sperimentare e avviare la realizzazione in serie della sonda robotica flessibile il team di ricercatori di istituti internazionali ha ricevuto un finanziamento di 8,3milioni di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon2020.
Al di là delle rilevanti ricadute cliniche per il trattamento dei tumori cerebrali e, in prospettiva, di altre malattie del sistema nervoso centrale, la ricerca permette di approfondire aspetti importanti della struttura del cervello, utilizzando le tecniche diagnostiche più avanzate nell’ambito delle neuro immagini.
Ma soprattutto rappresenta una piattaforma straordinaria per l’integrazione delle varie tecnologie di immagine pre ed intraoperatorie, e uno strumento straordinariamente utile per una diagnostica innovativa o per operare altri tipi di terapia localizzata, quali la stimolazione cerebrale profonda nel caso di Parkinson e la terapia laser, rivoluzionando la neurochirurgia attuale.