Depressione: male oscuro sempre più diffuso e nascostoÈ il tabù del nuovo secolo. Eppure secondo tutte le previsioni medico scientifiche fra 10 anni la depressione sarà la prima malattia più invalidante al mondo con altissimi costi sociali e forte impatto economico.
Ma allo stato rimane paradossalmente una patologia non riconosciuta, non diagnosticata, non trattata, fonte di sofferenza, dolore, disabilità, morte per cause dirette a cominciare dal suicidio, indirette o per aggravamento di altre problematiche mediche come diabete, crisi cardiache, polmonari, reumatiche, complicazioni oncologiche.
Intanto è già una vera epidemia globale, soprattutto nel mondo occidentale e nel sud est asiatico, dove le economie sono più sviluppate e più diffusa è la tecnologia e la visione del futuro. Ad approfondire il tema, in occasione della Giornata mondiale della salute di venerd’ 7 aprile, dedicata appunto alla depressione, é la Società Italiana di Psichiatria che – insieme all’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna– sostiene siano ormai maturi i tempi per un piano nazionale di lotta alla depressione che evidenzi i bisogni e gli strumenti da utilizzare e indichi il percorso da seguire.Oggi la depressione è infatti più diffusa fra le donne ed è più accentuata nelle persone con condizioni socio economiche e scolarità più basse. Inoltre sono maggiormente esposti quanti hanno subito abusi, atti di bullismo, violenze, abbandoni, separazioni, divorzi, e patiscono storie familiari che li predispone a patologie croniche come diabete, ipertensione, cardiopatie, malattie endocrine e autoimmuni .Nonostante la diffusione e l’efficacia delle terapie mediche farmacologiche, delle psicoterapie e delle terapie somatiche, variamente combinate tra di loro, ancora pochi giungono tuttavia alla diagnosi e a terapie appropriate. E molti pazienti non mantengono una adeguata aderenza alle cure esponendosi a ricorrenze e all’aumento del rischio di cronicizzazione
Contestualmente alle cure più indicate, a seconda del livello di gravità, il tema del supporto sociale rimane quindi trasversale e fondamentale.