Trump muove e dà scacco ad Assad e Putin
I 60 missili Tomahawk lanciati dalla flotta americana nel Mediterraneo contro la base aerea di Ash Sha’irat, nella provincia di Homs, nella Siria Occidentale,hanno centrato molti più obiettivi sensibili di quanto non riportino bollettini militari.
- Il primo risultato conseguito dallo strike ordinato dal Presidente Trump è l’avviso ad abbandonare Damasco rivolto a Bashir al-Assad, il dittatore di seconda generazione che da 17 anni opprime e tortura il popolo siriano. Rispetto alla politica go and stop della precedente amministrazione Usa i Tomahawk lanciati all’alba significano: pellicceria in vista per la volpe Assad.
- Il secondo obiettivo centrato è quello della fine del repertorio delle astuzie e degli inganni mediorentali.
- L’ultimo e forse più significativo risultato è quello raggiunto a carambola nei confronti di Mosca: accordi e trattati si rispettano. Garanti della distruzione totale delle armi chimiche del regime siriano, i Russi hanno ora la certezza che Trump fa sul serio e non si lascia prendere in giro.
Nel vortice dei commenti e delle analisi sulla mossa di Donald Trump, spiccano per lucidità e originalità le considerazioni dell’ ex Ambasciatore a Mosca ed editorialista del Corriere della Sera, Sergio Romano:
“ Non sono sicuro che l’attacco ordinato da Trump rappresenti una sfida a Putin. Piuttosto la decisione conferma che i caratteri di imprevedibilità del Presidente americano sono incalcolabili. Cosa che dovrebbe preoccuparci molto perché è evidente che il calcolo mediatico e il calcolo personale di essere al centro della scena internazionale, al momento giusto e nella maniera più favorevole possibile per guadagnare il consenso dell’opinione pubblica, prevalgano su qualsiasi altra considerazione politica e strategica.”
Conseguenze nei rapporti fra Washington e Mosca ?
“Dopo questo attacco si tornerà alla strada della diplomazia, ma il precedente farà riflettere molto Putin e il resto del mondo sulla determinazione di Trump.”