Pensionati disperati, al limite dell’accattonaggio, e altri che percepiscono molte migliaia di euro. Cifre indecenti, infinitamente maggiori di quanto hanno versato.
E’ lo specchio dell’Italia delle mille ingiustizie. Un Paese che, a meno di una inversione di tendenza, sembra inesorabilmente avviato al fallimento e all’espulsione dall’Europa. Un mortificante fallimento sociale prima ancora che finanziario. Davvero impressionanti i dati evidenziati nell’ultimo libro-denuncia il giornalista e saggista Mario Giordano: “Vampiri. Molto più che sanguisughe” edito da Mondadori.
Per passare dall’indignazione alla rabbia basta fare il raffronto fra le cifre della catastrofe annunciata dei circa 17 miliardi di disavanzo dell’Inps, le poche e sudatissime centinaia di euro riscosse da generazioni di ex lavoratori e le pensioni d’oro da 35/50mila e in taluni casi perfino da 90 mila euro al mese percepite da svariati grand commis di Stato e politici.
“Questo libro – sottolinea Mario Giordano, Direttore del Tg4 ed editorialista de “la Verità” – è dedicato ad Aurora B., 27 anni, parrucchiera a Pisa: secondo i calcoli dell’Inps, dovrà andare in pensione il 1° marzo 2064, quando avrà lavorato 58 anni. Percepirà meno di 1000 euro netti al mese. Aurora B. e tutti gli altri milioni di italiani non assistono solo all’ingiustizia: la pagano di tasca propria”
- Cosa l’ha impressionato maggiormente durante la scrittura di Vampiri?
“Mi ha impressionato la discriminazione previdenziale. Cioè l’enorme differenza che esiste oggi fra i dannati dell’Inps, quelli che ricevono pensioni da fame o che non la riceveranno mai, e quelli che continuano a godere dei privilegi più assurdi, come doppi o tripli vitalizi, vitalizi ereditari, somme stratosferiche da 90mila euro al mese. Si, al mese!”
- Lei si chiede: “perché tutto ciò non cambia? Semplice: perché i Vampiri sono nei posti che contano. Comandano loro”. Speranze di inversione di tendenza?
“Se non avessi speranza non continuerai a scrivere e a battermi. Però il cambiamento, purtroppo, non cala dall’alto perché nessun cappone si avvia felice verso il Natale e dunque nessun privilegiato oggi al potere rinuncia facilmente ai suoi privilegi. Bisogna costringerlo a farlo.”
- Che soluzioni concrete si sentirebbe di indicare?
“Nel libro sono indicate diverse proposte, a cominciare da quella del presidente dell’Inps Boeri per ricalcolare le pensioni d’oro sulla base dei contributi effettivamente versati. Ci sono già diversi progetti di legge giacenti alla Camera. Basterebbe votarli. Il problema non è la soluzione tecnica, ma la volontà di portarla avanti. Per questo urge una mobilitazione…”
- Ci sono esempi di casi virtuosi?
“Sì, ci sono alcuni casi (pochi, molto pochi) di consiglieri regionali che hanno rinunciato al vitalizio. Ma io penso che non si possa procedere su base volontaria: non servono eroi, nel nostro Paese. Servono delle leggi giuste, fatte, possibilmente a misura di cittadino e non di potente.”
- Dai recenti dati sul fisco emerge che, in pratica, gli unici a pagare per intero le tasse sono i lavoratori dipendenti. E’ un dato base o conseguenziale del vampirismo pensionistico?
“Questo è una conseguenza del vampirismo fiscale. Ma è l’atteggiamento tipico di uno Stato che è forte con i deboli e debole con i forti. Si tollerano situazioni inaccettabili da parte di grandi multinazionali, non si vanno a chiedere gli arretrati fiscali agli onorevoli, e poi ci si accanisce con tassazioni vergognose su chi le tasse le paga davvero.”
- Smentite, richieste di precisazioni o ulteriori testimonianze di casi limite dopo l’uscita del libro?
“Siamo appena all’inizio. Sono pronto a raccogliere ogni tipo di segnalazioni, correzione, integrazione. A patto che si affronti il tema centrale di questo libro: l’ingiustizia previdenziale deve finire…”