La lotta contro i tempi della politica, per il Movimento 5 Stelle si gioca tutta fra Roma, Torino e Palermo ed ha come baricentro il referendum. Dopo aver minimizzato lo stallo senza precedenti della Capitale, al limite dell’eutanasia amministrativa,Grillo rilancia sull’efficenza della Giunta torinese di Chiara Appendino e, soprattutto, sulla manifestazione nazionale di Palermo. “I Grillini puntano tutto sulla conquista della loro prima Regione. Sarebbe la loro consacrazione come forza di Governo nazionale, e farebbero passare in secondo piano il mezzo disastro della giunta Raggi a Roma” afferma l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito.
“Mentre le elezioni politiche sono ancora troppo lontane e suscettibili di vari colpi di scena, per quanto riguarda la Sicilia ritengo che il M5S possa realisticamente lanciare un’ Opa sul governo della Regione Siciliana. E’ la conseguenza del clamoroso vuoto di potere che si registra nell’ Isola. L’ hanno lasciato Forza Italia e il centro destra che hanno a lungo governato la regione. Vuoto che non è stato riempito dal Pd, come ha evidenziato la presidenza Crocetta. Dopo le regionali si pensava che il partito democratico rappresentasse, come diceva Battiato, il nuovo centro di gravità permanente della politica siciliana, ma è chiaro a tutti che non è affatto accaduto. Ne è derivata molta instabilità. Tanto che oggi il Presidente della Regione è Pd soltanto sulla carta e in realtà è uno straniero nel suo stesso partito. Quindi oggettivamente c’è un vuoto nella politica siciliana e i grillini sono in pool position e l’eventuale conquista della prima regione costituirebbe senz’altro una svolta nazionale.”
Il corto circuito dei grillini a Roma si propagherà a tutto il movimento?
“Certamente l’assoluto immobilismo fa temere una incapacità di governo concreto e quindi testimonia male per la candidatura del movimento al Governo dell’italia. Non c’è dubbio che se continua cosi l’esperienza di Roma può essere molto dannosa per le sorti nazionali dei grillini”
Il rifiuto delle Olimpiadi quanto inciderà?
Il no alle olimpiadi era stato annunciato in campagna elettorale, ma i romani sono divisi. In realtà peseranno molto i crescenti disservizi che nella Capitale, dai trasporti alla raccolta dei rifiuti, stanno facendo precipitare la situazione della vivibilità e della stessa sicurezza”
Pd o centro destra? Chi si avvantaggerebbe se, ipoteticamente, i 5 Stelle dovessero implodere travolti dall’effetto Raggi a Roma?
“Secondo molti sondaggisti e analisti nessuno. I voti dei grillini non andrebbero da nessuna parte perché è come se si fosse costituito un grumo di rifiuto della politica che non ha un interprete come sono i 5 stelle oggi, magari si trasforma in astensione o magari in sostegno a forze locali, come De Magistris a Napoli. Ma non ritorna verso la politica Questo fa pensare che paradossalmente uno sfaldamento dei cinque stelle potrebbe moltiplicare le difficoltà del quadro politico italiano, frammentarlo ulteriormente, destabilizzandolo”
Colpa delle lotte di potere o della carenza di classe dirigente?
“Essenzialmente per la forte carenza di dirigenti esperti. Gli scontri sono conseguenza di queste carenze. La lotta di potere è fisiologica per decidere la prevalenza di una linea politica. Il movimento non è né di destra né di sinistra, ma ha invece un elettorato un po di destra e di sinistra. Il problema è che mentre nei partiti strutturati dallo scontro interno anche duro emerge comunque una linea politica, i grillini non riescono a fare scelte concrete perchè parte di loro non vogliono scendere a compromessi con niente, neanche con la realtà delle cose. A Roma la situazione è questa, mentre molti dicono che a Torino non sia affatto così”
Il risultato del referendum come influirà sugli equilibri interni dei grillini?
“Se vince il no ci sarebbe una forte spinta all’unità,perché le conseguenze politiche per il Governo saranno molto pesanti e l’opposizione se ne gioverà chiedendo le elezioni anticipate. Se vince il si con la stabilizzazione il rafforzamento di Renzi invece il movimento si troverà di fronte a dover scegliere una linea precisa. Dovrebbero decidere se vogliono continuare a non scegliere a non far politica,come l’altro ieri alla camera quando invece di inserirsi come un cuneo nelle difficoltà della maggioranza sull’Italicum hanno detto che lo vogliono abrogare per ripristinare il proporzionale,una pura posizione propagandistica che non trova alleati. Se vince il si dovrebbero invece cominciare sul serio a far politica, a far proposte a trovare alleanze.”